Gds: “Palermo: il semaforo infernale, caos alla Statua”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su un semaforo alla statua che esaspera gli automobilisti.
Ancora cantieri e ancora traffico. A rimanere intrappolati nel caos di clacson e smog gli automobilisti e i motociclisti che ieri hanno malauguratamente scelto di transitare nei paraggi di piazza Vittorio Veneto. Zona rimasta bloccata da un semaforo che è stato posizionato all’incrocio con la via Brigata Verona per permettere alle maestranze dell’Amap di poter procedere con dei lavori di «immissione della nuova tubazione di via Libertà – hanno fatto sapere dall’azienda dell’acquedotto – che riguardano anche l’erogazione idrica del distretto piazza Leoniviale Strasburgo – via Ausonia».
Così, per gran parte della mattinata di ieri fino alle 17,30, quando finalmente il semaforo è stato rimosso, in via Brigata Verona i mezzi si sono alternati in entrata ein uscita secondo le tempistiche del dispositivo luminoso. Risultato: in media per attraversare la rotonda, tra gli snodi cruciali per chi deve lasciare o raggiungere la città, ci sono voluti circa venti minuti. Le code hanno raggiunto piazza Leoni e in viale Croce rossa la lunga fila di automezzi e autobus quasi partiva da piazza Alcide De Gasperi, con gravi ripercussioni anche su quest’ultimo snodo. «Siamo qui da circa dieci minuti», racconta un automobilista in coda su viale Croce rossa -. Non capisco perché ogni volta che in città si debbano fare dei lavori – prosegue – si vada incontro a questo tipo di situazioni. Non discuto le opere, che vanno fatte ma le soluzioni tampone che vengono applicate. Ogni volta si entra in questa spirale senza uscita».
Ed effettivamente le perplessità riguardano il fatto che non è stata valutata un’alternativa per far deviare il traffico. Mentre i clacson impazziti scandiscono la giornata e le attese, i motocicli cercano di aggirare il problema. Il picco massimo è stato raggiunto intorno alle 14 e poi alle 16, quando per raggiungere la rotonda di piazza Vittorio Veneto si impiegavano poco più di quindici minuti, e per uscirne almeno altri dieci.