Gds: “Palermo. Il ritorno del padrino, blitz con 9 arresti”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su un blitz che ha portato a 9 arresti per mafia.

Totale e violentemente persuasivo. Perché il padrino era tornato e nulla poteva sfuggire al suo controllo nel mandamento, un regno esteso tra Noce, Malaspina, Cruillas e Altarello da sempre roccaforte della mafia. Metodo, organizzazione e fedeltà soprattutto, come regola impone ad ogni «combinato». E Carmelo Giancarlo Seidita, 47 anni, già condannato definitivamente nel 2012 per associazione mafiosa, quel vincolo battezzato con il sangue davanti ai fratelli Calogero e Sandro Lo Piccolo non l’aveva mai sciolto.

«È ormai nota la regola, della cui perdurante operatività non è in alcun modo consentito dubitare – si legge nell’ordinanza – secondo la quale il legame di un associato con Cosa nostra, come aveva raccontato Tommaso Buscetta, può essere interrotto soltanto dalla morte o da collaborazione con l’autorità giudiziaria». Seidita ha mantenuto fede al patto, a costo di tornare in carcere. È successo ieri, dopo l’operazione «Intero mandamento», condotta dalla squadra mobile sotto la direzione del procuratore aggiunto della Dda Paolo Guido, che ha coinvolto altri otto indagati, alcuni più che recidivi. È la riflessione che viene fuori dalle carte firmate dal gip Alfredo Montalto, che ha accolto le richieste dei pm Dario Scaletta e Giovanni Antoci. Nonostante gli anni passati in cella, gli affiliati rinnovano l’operatività criminale già «il giorno prima» della fine della detenzione, sottolineano gli inquirenti.

Con Seidita, rientrato in scena in grande stile come capo dei capi della Noce, sono finiti nuovamente al Pagliarelli: Giacomo Abbate, 32 anni, Salvatore Cinquemani, 42 anni, Angelo De Stefano, 41 anni, Guglielmo Ficarra, 63 anni, Daniele Formisano, 47 anni, Giovanni Giordano, 49 anni, Vincenzo Landolina, 33 anni, Carmelo Giancarlo Seidita, 47 anni. Ai domiciliari Francesco Scaglione, 75 anni.