Gds: “Palermo. Il Papireto vuole riemergere e fa paura”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’esondazione del Papireto.
Al Papireto la situazione è migliorata, ma la preoccupazione non diminuisce. La strada rimane bloccata e vietata alle auto, i disagi dei residenti sono ancora evidenti e il fiume esondato sembra pronto a venir fuori un’altra volta: si capisce dal rumore del suo scorrere che arriva in superficie e dai tombini ancora pieni. Via Bonello, un torrente: «L’acqua creava cascate, non si vedevano più i marciapiedi, la via Matteo Bonello era diventata un torrente. Gli androni, i bassi, i garage di quella zona tutti allagati.
I residenti di fatto sequestrati nelle loro abitazioni». Il racconto sugli effetti dell’esondazione del fiume Papireto sono precisi e minuziosi, come questo di un avvocato che abita in zona e ha guardato impotente all’evolversi di una situazione che nessuno era ormai in grado di controllare, dal punto di sbocco dell’acqua sino all’area del Capo. Ieri alle prime luci del mattino le condizioni del fiume erano meno impetuose, la sua fuoriuscita quasi impercettibile. Ma dai tombini ancora acqua che gorgoglia e viene fuori, segnale di una situazione pronta a ricominciare a sfuggire di mano con le nuove piogge.
E così, tutti col naso all’insù e sperare che non piova. Questa settimana dovrebbe essere più clemente rispetto a quelle passate. Replay di un incubo Chi vive in quell’area ha visto ripetersi la medesima situazione di 16 anni fa. In quel caso – si era alla fine del 2005 – l’ostruzione della galleria sotterranea avvenne più in alto, in mezzo al mercato delle pulci. La baracche dei rigattieri furono costretti a chiudere e a spostarsi in corso Alberto Amedeo, dentro gazebo di fortuna. Ma il troppo freddo praticamente mandò all’aria l’operazione. Oggi la situazione non è la stessa, ma alcuni divieti e chiusure al traffico sicuramente rischiano di compromettere l’attività commerciale sotto le feste.