L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul ds Rinaudo verso l’addio.
Decisamente più spinosa la questione relativa al direttore sportivo: il contratto di Rinaudo scadrà tra un mese e non verrà rinnovato, con l’ex difensore che saluterà il Palermo dopo cinque anni in cui ha ricoperto il ruolo prima di direttore tecnico, poi di responsabile del settore giovanile e infine di direttore sportivo in seguito alle dimissioni di Castagnini nel luglio 2022. La sua successione non dovrebbe essere strettamente legata alla scelta del nuovo allenatore: il City Group vorrebbe una figura che possa operare in continuità con il lavoro svolto da Rinaudo negli ultimi due anni, ovvero dividendosi tra panchina e scrivania, dando un supporto costante ai giocatori e lasciando quasi esclusivamente a Bigon l’incombenza della gestione del mercato.
Come nuovo direttore sportivo era stato sondato Petrachi, ma le interlocuzioni non sembrano essere andate a buon fine: l’ex Torino e Roma, che a Palermo ha giocato nel 1994/95 mettendo a segno due gol, è fermo dal 2020 e si sta proponendo a diverse squadre italiane sia in A che in B. La scelta societaria di rompere con il passato dovrebbe riguardare anche il campo, con diversi giocatori pronti a fare le valigie: la sensazione diffusa è che a Venezia sia finito un ciclo e che nei prossimi giorni sia destinato a iniziarne un altro, ma stavolta l’obiettivo Serie A dovrebbe essere perseguito senza tentennamenti né scorciatoie play-off.
Perché ciò avvenga il Palermo vuole arrivare al ritiro di Livigno a metà luglio con una serie di tasselli del puzzle completati, anche per mandare un segnale chiaro alla sua gente in vista di una campagna abbonamenti che tutti sperano di vedere scoppiettante come quella del 2023: la nuova stagione non potrà che ripartire dalla spinta degli spalti e dalle coreografie viste con Sampdoria e Venezia, ma per attirare l’attenzione del pubblico servirà un progetto ben definito in campo, in panchina e dietro la scrivania.
Sotto quest’aspetto, il City Group dodici mesi fa aveva puntato sulla via della continuità, ritenendo il nono posto (da primi degli esclusi ai play-off, a lungo accarezzati) soddisfacente a patto che venisse migliorato nella nuova annata e confermando senza titubanze Corini e Rinaudo: le cose poi sono andate diversamente ed è per questo che un nuovo flop non è contemplato negli uffici di viale del Fante.