Gds: “Palermo. Il nodo Rotoli, festa del papà tra i rifiuti: in attesa 1.100 bare”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’emergenza ai rotoli di Palermo.
Il fiore da lasciare sulla bara per la festa del papà dovrà farsi spazio nei vasi già affollati da steli e petali rinsecchiti che però restano dove sono da quasi una settimana. San Giuseppe tra i viali del cimitero dei Rotoli, prima emergenza per la prossima amministrazione, quale che essa sia, nuovamente pronto ad accogliere i visitatori con i cestini stracolmi di rifiuti e le lapidi invase da cartacce e foglie marce traboccanti dai contenitori e sparsi un po’ dappertutto. Nonostante lo sforzo e l’aumento degli operatori della Reset, da settimane al lavoro per raccogliere i rifiuti e dare almeno un senso di dignità al camposanto, flagellato dai suoi ormai circa 1.100 morti in attesa di sepoltura nei depositi, c’è sporcizia dilagante: i cassoni della Rap dove depositare non solo quella spazzatura, ma anche gli scarti delle estumulazioni (zinco, legno e abiti dei defunti) sono strapieni e non sono stati svuotati. Non è colpa della società, sia chiaro, pronta a portare via i carichi. Ma di un errore burocratico che ha prodotto il nuovo stop.
«Questo genere di rifiuti urbani devono passare dalle analisi chimiche di una ditta, che poi li caratterizza e li mette in un elenco da consegnare alla Rap, che poi dovrà appunto smaltirli. Sono due moduli differenti, ma questa volta la lista inviata era unica. Già lunedì, assicurano dalla Rap, si potrà procedere alla pulizia dei cassoni. Intanto le squadre esterne della Reset stanno continuando a togliere le erbacce e a bonificare i campi di inumazione. Capitolo trasferte a Sant’Orsola. Ne restano 37 da portare nel camposanto dell’Ente di Santo Spirito. Fino a ieri viaggi tribolati, ma è stato già inviato al medico legale l’elenco di dodici salme già individuate: «Sono in corso, tra mille difficoltà», dice l’assessore Toni Sala. Ne sa qualcosa Emanuele Di Maria, che ha perso la madre ormai un anno fa e voleva mettere fine al calvario della permanenza nella tensostruttura: ha pagato il loculo a Sant’Orsola ormai da quattro mesi, ma Teresa resta sui ponteggi. «Siamo ancora in attesa del miracolo – racconta – . Sono davvero stanco, ho percorso tutte le strade possibili e impossibili, ma non hanno sortito nessuno effetto». La carenza di posti riguarda soprattutto i campi di inumazione. Nei giorni scorsi il direttore Leonardo Cristofaro ha consegnato un elenco di quelli scaduti ai componenti della IV Commissione consiliare che aveva fatto un sopra.