L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo e il mercato invernale che ha funzionato per la squadra di Corini.
Uno scossone ad agosto per adattare la rosa alla nuova categoria, un altro a gennaio per consolidarne le prestazioni e non accontentarsi della salvezza: il tutto con la consapevolezza di avere davanti una strada lunga e che le soddisfazioni sarebbero arrivate presto. La vittoria con il Modena è la controprova di questo percorso: con cinque pareggi consecutivi alle spalle e una rosa corta causa infortuni, Corini ha lanciato quattro innesti di gennaio (su sei) e non salo il risultato to ha premiato, ma dei cinque gol tre sono arrivati dai nuovi (Tutino, Verre e Aurelio) e gli altri da giocatori che nel girone d’andata avevano brillato poco (Soleri e Vido). Serviva una prestazione di questo tipo per arrivare alla sosta con la mente libera e la giusta carica per puntare a qualcosa di più dell’ottavo posto attuale: un’opportunità certificata da un calendario in discesa e da un ruolino di marcia che nel girone di ritorno vede il Palermo sconfitto appena una volta. Brunori e compagni hanno conquistato 18 punti in undici gare: solo cinque squadre hanno fatto meglio.
Il merito di un simile salto di qualità è tanto dei nuovi arrivati quanto di chi li mette in campo: Corinia gennaio aveva chiesto un acquisto per reparto al fine di migliorare la rosa ed è stato accontentato, ricevendo Graves e Orihuela in difesa, Masciangelo e Aurelio sulla fascia sinistra, Verre a centrocampo e Tutino in attacco. Per gli ultimi tre, titolari con il Modena al pari del danese, venerdì è stata una notte indimenticabile, con un gol a testa a spingere il Palermo verso la rimonta e l’urlo dei 22.500 del Barbera in sottofondo. L’importanza dei nuovi nello scacchiere tattico è già evidente: è l’unico punto fermo dell’undici iniziale è Verre, che si è ripresentato al popolo palermitano con una rete da cineteca contro il Frosinone ha saltato per influenza due match (Sudtirol e Ternana) in cui la qualità del gioco si è abbassata e da quando è tornato ha realizzato un assist per Di Mariano a Pisa e una rete di rapina venerdì sull’incomprensione tra Gukhadda e Gagno; Aurelio è forse la sorpresa maggiore. dato che ha scavalcato Masciangelo nelle gerarchie e che, a maggior ragione dopo il gol. insidia Sala (fuori nelle ultime cinque per due infortuni diversi) nell’undici iniziale, sebbene possa ancora migliorare in difesa; Tutino era partito con l’ambizione di diventare un titolarissimo in attacco ma ha pagato l’esplosione di Soleri, ora prima spalla di Brunori, e un battesimo realizzativo arrivato solo venerdì; Graves dopo un esordio da urlo con il Frosinone ha faticato contro Falcinelli e Strizzolo, ma visti i continui guai fisici di Bettella si candida a diventare il primo cambio per la retroguardia.