L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’eventuale apertura di un nuovo Lidl a Palermo.
Alla fine questa è una landa arida dal punto di vista commerciale. Non attecchisce nulla anche perché carte alla mano, al Comune sembra che le sbaglino tutte, mentre azzeccano ogni mossa per fare scappare insediamenti commerciali che potrebbero dare occupazione e fare girare un po’ di soldi.
L’ultima notizia in ordine di tempo riguarda la catena di grande distribuzione Lidl, alla quale nel 2020 era stata negata l’autorizzazione ad aprire un punto vendita a Brancaccio attraverso una operazione che prevedeva la demolizione di più edifici e la realizzazione di uno nuovo. II Suap, lo sportello unico delle attivita produrtive, aveva detto no a un nuovo insediamento nella zona sud della club, a Brancaccio. E nel 2020 il Tribunale amministrativo regionale — sollecitato dall’azienda — aveva in qualche modo sostenuto le ragioni dell’amministrazione. Cosa che ora non fa il Consiglio di giustizia amministrativa, che ha ribaltato la pronuncia del Tar. E che annullato il provvedimento del Comune con cui aveva praticamente negato alla società di grande distribuzione di aprire una nova struttura di vendita. La Lidl Italia spa aveva comprato un’area dall’immobiliare Trinacria srl la quale aveva presentato un’istanza per realizzare una struttura commerciale tramite fusione dei lotti e demolizione dei corpi di fabbrica esistenti. Dopo questo intervento doveva nascere un nuovo immobile.
Nel 2019 il Suap ha negato l’autorizzazione per una serie di valutazioni che attenevano all’interpretazione di una legge sugli insediamenti del le grandi strutture all’ingrosso. Per il Cga, invece, si deve applicare la stessa norma che nella zona industriale di Catania ha consentito l’apertura di Ikea. Insomma, via libera a Lidl secondo quanto hanno fissato Rosanna De Nictolis (presidente), Solveig Cogliani (consgliere), Sara Raffaella Molinaro (consigliere), Antonino Caleca (consigliere estensore), Marco Mazzamuto (consigliere). Ancora non si conosce il commento della società tedesca nt, peraltro, se il progetto di espansione sia ancora fra i suoi programmi