L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’identità trovata e sui rimpianti.
C’è un Palermo che ha un’identità precisa e che gioca anche un calcio piacevole. ma ce n’è anche un altro che deve fare un ulteriore step per diventare definitivamente grande e puntare ai play-off che per fortuna sono sempre ad un passo. Il pareggio con il Pisa va ad arricchire il libro dei rimpianti. che è già pieno di pagine quando mancano dieci round alla fine. Una partita come quella di sabato, una squadra sgamata l’avrebbe portata a casa, il Palermo – che ancora non lo è – invece s’è fatto beffare quasi alla fine dall’unico vera tiro dei nerazzurri.
Da Pisa, però il Palermo sé portato dietro altre buone notizie. La squadra ora ha un’identità precisa, un impianto di gioco che funziona e anche alternative valide in panchina che vanno sfruttate di più Soprattutto quando qualcuno ha il fiatone. Soleri ha dimostrato che non è sola una carta della disperazione, Aurelio ha messo in mostra personalità e forza fisica, Di Mariano finalmente è tornato quello dei giorni migliori (mannaggia per quell’errore dopo lo scavino con cui aveva trafitto Nicolas…).
Insomma il ventaglio delle scelte s’è davvero allargato e da qui alla fine Corini dovrà essere bravo a pescare gli uomini giusti in ogni partita. In più dovrà metterci del suo anche nei cambi. A Pisa forse quello di Saric si poteva evitare, perché il Palermo negli ultimi venti minuti non aveva più uomini capaci di palleggiare è s’è anche ritrovato con un Verre (geniale e di categoria superiore) a mezzo servizio a causa dei crampi.