L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla lotta all’emergenza rifiuti a Palermo.
Oltre trenta furbetti avvistati in un solo giorno, dieci quelli che non sono potuti sfuggire all’identificazione, ma al momento non risultano denunciati e multati. È il primo bilancio della settimana di monitoraggio dei vigilantes della ditta privata (che non hanno appunto i poteri sanzionatori dei pubblici ufficiali) messi in campo dalla Rap come deterrente contro l’abbandono illecito di rifiuti in 15 siti particolarmente monitorati e concentrati soprattutto nel centro storico e agli ingressi in città dalle due autostrade, lato nord e lato sud.
Il servizio costerà 360 mila euro. La discarica a cielo aperto preferita, con picchi di scarica munnizza elevati è quella di via Basile, dove in molti, con mezzi carichi di frigoriferi, materassi e spazzatura ordinaria, hanno tentato di depositare velocemente il fardello coperti dal buio e dal poco traffico della sera. Ma ad attenderli, questa volta, c’era la sorpresa: 20 hanno fiutato il pericolo prima di agire e sono scappati, altri sono stati colti sul fatto. Le squadre si muovono in macchina per coprite appunto più itinerari: dalle 22 alle 6, ma con incursioni anche durante il corso della giornata.
Oggi alle 10 è previsto l’incontro tra la polizia municipale e l’amministratore unico Girolamo Caruso proprio per ottimizzare il servizio che al momento durerà 4 mesi. Il freno, perché questo sostanzialmente vuole essere, sembra funzionare. Acchiappati o semplicemente scoraggiati, i vigilantes però non possono che dare un nome all’incivile, ma infliggere poi le sanzioni spetta ai vigili urbani.