
Il Palermo continua a regalare amarezza ai suoi tifosi, collezionando un’altra sconfitta in una stagione che non riesce a dare soddisfazioni. La decima battuta d’arresto stagionale, la seconda consecutiva dopo quella contro la Reggiana, è arrivata al Barbera contro un Pisa cinico, che con questi tre punti supera il Sassuolo e si gode per una notte la vetta solitaria della Serie B.
Come sottolinea Luigi Butera sul Giornale di Sicilia, il Palermo ha pagato a caro prezzo due errori difensivi: prima il rigore concesso per il fallo di mano di Ranocchia, poi la disattenzione di Desplanches, che ha spalancato la porta a Lind per il raddoppio nerazzurro. Due regali che hanno reso la partita ancora più complicata, costringendo i rosanero a rincorrere una squadra che, in questo tipo di gare, sa esprimersi al meglio.
Il Palermo ha faticato a trovare una reazione concreta, evidenziando limiti tattici e scelte discutibili da parte di Dionisi, che ha insistito su un 3-5-2 apparso poco efficace. Non è servita nemmeno la rivoluzione in formazione, con l’esordio di Magnani e alcune esclusioni che hanno generato più confusione che altro.
Nel secondo tempo, il Palermo ha provato a cambiare volto inserendo Di Francesco e Pierozzi, passando al 4-3-1-2. La mossa ha portato qualche accelerazione, ma il Pisa ha difeso con ordine, limitando le occasioni pericolose dei rosanero. Solo un guizzo di Brunori, al 59′, ha permesso al Palermo di accorciare le distanze, ma non è bastato per riaprire realmente il match. Nel finale, i rosanero si sono affidati al forcing, ma il Pisa, troppo compatto e ben organizzato, ha resistito senza affanni.
In una serata difficile, è emersa anche la gestione arbitrale di Bonacina, che ha sorvolato su un possibile rigore per trattenuta su Le Douaron e ha lasciato correre su diversi episodi contestati dai rosanero.
Ora il Palermo deve riflettere: la squadra fatica a reagire e a costruire gioco, mostrando difficoltà sia sul piano tattico che caratteriale. Il mercato potrebbe portare Pohjanpalo, mentre resta viva la pista che porta a Mazzitelli per il centrocampo. Tuttavia, senza una svolta nell’atteggiamento e nelle scelte tattiche, anche gli innesti rischiano di non bastare.