Gds: “Palermo Hera Hora, il 40% vale 2,2 milioni”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul valore del 40% di Hera Hora.
Quanto valeva il 40% di Hera Hora al momento del recesso esercitato da Di Piazza? Secondo Stefania Chiaruttini, la commercialista nominata dalla presidente del Tribunale di Palermo, il valore delle quote dell’italo-americano sarebbe pari a 2,2 milioni di euro. È stata depositata nei giorni scorsi la perizia, richiesta nel procedimento in sede di volontaria giurisdizione avviato da Mirri.
Italplaza, la società statunitense tramite cui Di Piazza deteneva la partecipazione nella controllante del Palermo, ha inizialmente chiesto il sequestro cautelativo dei beni avviando un procedimento al Tribunale di Catania (competente in materia di impresa estera). Una richiesta respinta in prima istanza, ma per la quale lunedì si è tenuta l’udienza d’appello. Intanto, parallelamente, Mirri si è rivolto alla presidente del Tribunale di Palermo, per ottenere una perizia super partes in merito al valore delle quote al 31 dicembre 2020, data dell’effettivo recesso dell’ex socio.
La valutazione presente nell’atto depositato lo scorso 24 gennaio, sul 40% delle quote di Hera Hora, è dunque di 2,2 milioni di euro. Secondo le stime dello studio Guatri, a cui si è affidato l’immobiliarista originario di San Giuseppe Jato, la quota di sua pertinenza avrebbe dovuto avere una valutazione pari a 11,9 milioni, ovvero 9,7 in più rispetto al valore assegnato dall’esperta nominata dal tribunale palermitano. Dall’altro lato, nelle memorie di Mirri è stata allegata l’analisi svolta dal professor Claudio Sottoriva, secondo cui l’importo massimo del rimborso da riconoscere a Di Piazza raggiungerebbe i 71.500 euro. Una cifra trenta volte inferiore a quella espressa nella propria perizia dalla commercialista Chiaruttini.