Gds: “Palermo, gli impianti sportivi abusivi di via La Loggia. I campetti fantasma, c’è un’archiviazione ma i pm indagano”
Come si legge su “Gds.it” l’inchiesta sui campetti fantasma dell’ex manicomio di via La Loggia prosegue. La Procura ha chiesto e ottenuto l’archiviazione per Salvatore Bellomo, direttore dell’unità organizzativa di Contabilità analitica e patrimonio dell’Asp 6, proprietaria del terreno su cui sorgono i campi della Polisportiva Calcio Sicilia. Gli accertamenti dei carabinieri continuano su altre persone, privati e dipendenti pubblici, nel tentativo di dipanare la matassa di una storia che per oltre vent’anni ha visto un’associazione, oggi sotto sfratto da parte dell’Azienda sanitaria provinciale, gestire un impianto sportivo privo di autorizzazioni. Vicenda incredibile, di cui aveva parlato il Giornale di Sicilia il mese scorso (Clicca qui): i campi di calcio e calcetto (sei in tutto) sarebbero completamente abusivi, spogliatoi e strutture annesse sono ritenuti fuori norma e privi di agibilità, le tasse non venivano pagate e il Comune, dopo la «scoperta» da parte dell’Asp, ha iniziato a bussare a quattrini. A mettere in movimento questa mezza rivoluzione in casa dell’azienda (una delle cui sedi è proprio tra le vie La Loggia e Pindemonte, nell’ex ospedale Pisani) è stato un esposto anonimo, inviato anche alla Procura e ai carabinieri, che si sono mossi su delega del pm Vincenzo Amico. La Polisportiva era già in rotta con i «padroni di casa» e ora è destinata a uscire completamente di scena. Dai verbali interni e dalle ricerche effettuate in sede amministrativa – poi acquisiti dai carabinieri – era emersa la quasi totale inconsapevolezza delle irregolarità, da parte di alcuni dirigenti e amministratori. Cosa che non «assolve» automaticamente, perlomeno da possibili responsabilità erariali. La Polisportiva Calcio Sicilia, che ha in corso una causa civile con l’Asp, da anni affitta i propri campi a pagamento, ma li mette gratuitamente a disposizione dei disabili seguiti dai servizi specialistici sanitari. I contratti di locazione furono stipulati in tempi ormai remoti, dal 1997 in poi, dall’allora azienda Unità sanitaria locale: nel 2004 e nel 2008 furono registrati e nel 2014 fu emanato un bando per riaffittare i terreni. La struttura sorge però su un’area considerata terreno agricolo e in parte è soggetta a vincolo monumentale storico, per un’altra è inserita in un parco urbano. Da alcune vecchie carte emerge che sussisterebbero rischi idrogeologici.