Gds: “Palermo fuori da Euro 2032, Renzo Barbera bocciato: carenze e infrastrutture deficitarie. La difficoltà di essere siciliani”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’esclusione di Palermo dalle città candidate a Euro 2032.
Palermo non c’è, la Sicilia non c’è. Fuori dai radar degli Europei 2032. L’unico stadio in lizza, il Renzo Barbera del capoluogo, a conti fatti è stato escluso. Carenze, difficoltà logistiche, infrastrutture deficitarie. La difficoltà di essere siciliani. Ancora una volta. «Sarà una straordinaria opportunità», è stato il commento di Gabriele Gravina dopo avere presentato la candidatura dell’Italia e delle dieci città pronte a ospitare i Campionati europei di calcio del 2032. Il presidente della Federazione italiana gioco calcio si riferiva alla grande opportunità per l’Italia, non certo per Palermo. La quinta città d’Italia, infatti, quasi sicuramente non giocherà questa «partita» e rimarrà letteralmente in panchina: negletta e messa da parte, nonostante la nota ufficiali dica che «continuerà a essere coinvolta nell’iter a supporto della candidatura». Cioè, a fare la ruota di scorta.
Una valutazione che sicuramente risente della scarsa caratura degli impianti sportivi; tuttavia non può non dirsi che si tratta nei fatti di un giudizio negativo persino in prospettiva. Infatti, se lo Stivale verrà scelto (è in lizza con la Turchia e si deciderà il 10 ottobre) gli Europei si svolgeranno fra nove anni. Cioè, un arco temporale che darebbe tranquillamente la possibilità di rimaneggiare lo stadio o, addirittura – sebbene sia un’iperbole visionaria a queste latitudini – costruirne uno nuovo. Il comunicato di Gravina dice che «il dossier di candidatura dell’Italia è stato realizzato attraverso continue connessioni con i territori, da un lato esaltandone le bellezze storiche e artistiche, dall’altro rispettandone l’impatto e la sostenibilità».
E, in controluce, si può leggere anche un giudizio di inadeguatezza complessivo del sistema Palermo, del sistema-Sicilia. Si dice che il capoluogo siciliano sia stato messo in contrapposizione a Cagliari che ha, comunque, il progetto più avanzato per un nuovo stadio. Perché selezionare due isole – filtra da chi ha partecipato alle decisioni – avrebbe comportato complicazioni logistiche. Sembra una scusa: una volta che ti infili in un aereo non si capisce che problemi possano sorgere o che differenza passi fra atterrare a Verona o a Punta Raisi.