L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Palermo-Frosinone e la voglia di rivincita di Pigliacelli.
È stato scelto per difendere i pali perché possedeva due caratteristiche ritenute indispensabili: bravura con i piedi ed esperienza nella categoria. Da quando Pigliacelli si è preso la porta del Palermo non l’ha più lasciata e oggi è tra i nove estremi difensori della Serie B a non aver saltato nemmeno un minuto. Nel prossimo impegno dovrà fronteggiare una squadra alla quale ha dato molto: una sola stagione gli è infatti bastata per entrare nel cuore dei tifosi del Frosinone, con cui ha conquistato una storica promozione in A nel 2014-15.
Era il secondo anno tra i professionisti per Pigliacelli, reduce dalla retrocessione in C con la Reggina: il suo talento convinse i ciociari, allora neopromossi, a puntare su di lui in prestito dal Parma, pur alternandolo a un veterano e bandiera come Zappino. Giocò 17 partite (26 gol subiti), con un minutaggio maggiore nella prima metà di campionato, al punto che il Frosinone decise di acquistarlo a titolo definitivo durante il mercato invernale; ma un rendimento non sempre all’altezza e un girone di ritorno con meno spazio portarono alla separazione a fine stagione, con la beffa della rescissione del contratto nell’ultimo giorno di mercato. Una storia senza lieto fine, nonostante la gioia di aver contribuito a un traguardo mai raggiunto prima dai ciociari con tanto di cittadinanza onoraria al pari di tutti i giocatori della rosa (incluso Santana, arrivato a gennaio dal Genoa).
Domani le strade di Pigliacelli e del Frosinone si incroceranno di nuovo, con il portiere che spera di esultare con il Barbera e fare uno scherzetto alla squadra che all’ultimo ha spezzato il suo sogno di giocare nel massimo campionato: per Pigliacelli, a quasi trent’anni, questa gioia non è ancora arrivata (pur avendo preso parte alla Serie A con il Pescara nel 2016-17 l’esordio non è mai arrivato), ma il suo sogno è raggiungere l’obiettivo con la maglia del Palermo.