Gds: “Palermo, folla immensa per salutare Totò: «È stato l’eroe umile del riscatto»”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui funerali di Totò Schillaci tenutisi ieri alla Cattedrale di Palermo.
Totò Schillaci è stato ricordato come “un eroe del riscatto” durante il suo funerale, celebrato ieri nella Cattedrale di Palermo. Don Filippo Sarullo, nell’omelia, ha tracciato un parallelismo tra la vita del campione e la città di Palermo, sottolineando come Schillaci non sia stato solo un talento del calcio, ma un esempio di uomo che ha saputo riscattarsi e farsi strada con umiltà, sacrificio e impegno.
La Cattedrale, già gremita di persone ore prima dell’arrivo del corteo funebre, è stata il luogo in cui la parte più umile della città ha reso omaggio a un uomo che rappresentava le loro speranze e i loro sogni. I tifosi, riuniti per dare l’ultimo saluto a Schillaci, hanno intonato cori in suo onore, con “Totò-gol” risuonante tra le navate della chiesa. Il feretro, coperto dalle maglie della Nazionale, del Messina, del Palermo e dalle sciarpe della Juventus, era circondato dall’affetto della sua famiglia e dei suoi amici più cari.
Durante l’omelia, don Sarullo ha esaltato l’umiltà e la dedizione di Schillaci, definendolo un “eroe senza clamore”, che ha scelto la strada del sacrificio e del lavoro onesto, rifiutando la via facile della disonestà. Questo lo ha reso un simbolo della Palermo che non si arrende, della città che lotta per riscattarsi. Il sacerdote ha poi collegato l’immagine di Schillaci a quella di tutti i palermitani che, come lui, hanno dovuto faticare per cambiare il proprio destino.
Anche l’arcivescovo Corrado Lorefice ha preso la parola, tracciando un parallelo tra Schillaci e i martiri di Palermo come don Pino Puglisi, sottolineando che la città può cambiare se ognuno fa la propria parte. Le parole dell’arcivescovo hanno offerto un messaggio di speranza, chiedendo alla città di prendere esempio da Totò e dai valori che ha rappresentato.
Tra i presenti, c’erano le figure più vicine a Schillaci, tra cui la sua famiglia, il padre Mimmo, la moglie Barbara e i figli Jessica, Nicole e Mattia, che avrebbe dovuto laurearsi proprio in quel giorno. In chiesa si è visto anche Francesco Di Mariano, il nipote di Schillaci e attaccante del Palermo, che ha realizzato il sogno infranto dello zio di giocare con la maglia rosanero.
Il funerale si è trasformato in un momento di riflessione e di epica collettiva, in cui Palermo ha preso coscienza della propria storia e dei propri valori. I cori dei tifosi e le lacrime dei presenti hanno reso difficile il momento dell’addio a Schillaci, che uscendo dalla Cattedrale ha lasciato un vuoto incolmabile.