L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui funerali di Totò Schillaci tenutisi ieri alla Cattedrale di Palermo.
Il funerale di Totò Schillaci ha visto la presenza di alcuni dei suoi ex compagni della Nazionale, ma ha anche sottolineato alcune assenze rilevanti. Beppe Bergomi è stato il primo ad arrivare, visibilmente commosso, mentre Giuseppe Giannini è stato aiutato dagli agenti a entrare nella Cattedrale a causa della folla. Gigi De Agostini, particolarmente provato dall’emozione, ha ricordato con affetto Schillaci. Oltre a loro, nessun altro dei protagonisti delle Notti Magiche di Italia 90 era presente di persona, anche se molti hanno inviato messaggi di cordoglio, complice anche l’impegno nel mondo del calcio a causa delle partite di campionato in programma.
Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha voluto rendere omaggio a Schillaci, definendolo uno dei simboli più amati della Nazionale italiana e annunciando che sarà ricordato nella prossima partita della Nazionale a Roma contro il Belgio. Accanto a Gravina c’era Antonio Matarrese, ex presidente della FIGC durante l’epoca delle Notti Magiche, e il primo procuratore di Schillaci, Antonio Caliendo, che ha stretto un lungo abbraccio al fratello di Totò, Giovanni.
Tra le autorità locali presenti, c’erano il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, e l’assessore comunale allo Sport, Alessandro Anello. Lagalla, visibilmente commosso, ha risposto alle domande dei cronisti sul perché non fosse stato proclamato un giorno di lutto cittadino, come fatto dal Comune di Messina, spiegando che non ci avevano pensato, concentrandosi invece sull’allestimento della camera ardente. Il Comune sta anche valutando l’idea di intitolare una strada o una struttura pubblica a Schillaci.
Anche Dario Mirri, presidente del Palermo Calcio, era presente, insieme a figure legate alla squadra, come l’ex capitano Giulio Migliaccio e alcuni giovani giocatori.
Il padre di Totò Schillaci, Mimmo, ha ricordato durante il funerale che, in passato, Totò si era offerto di giocare per il Palermo, accontentandosi di un compenso minimo per ogni presenza. Tuttavia, l’offerta non era stata accolta e non se ne fece nulla, lasciando questo come uno dei sogni irrealizzati del campione, legato profondamente alla sua città.
Beppe Bergomi, nel suo discorso, ha ricordato con affetto Schillaci come l’eroe che aveva regalato un sogno a tutta la nazione, in particolare ricordando il primo gol contro l’Austria ai Mondiali del 1990. Anche Giuseppe Giannini ha sottolineato l’umiltà di Totò, nonostante fosse una star riconosciuta ovunque andasse, come durante un viaggio in Australia per l’apertura di una scuola calcio. De Agostini ha ricordato la forza d’animo di Schillaci e i loro anni alla Juventus, rivelando che, attraverso la chat degli ex compagni, avevano intuito la gravità della situazione.
Un velo di tristezza ha attraversato i ricordi di molti presenti, riflettendo su quanti ex campioni stessero perdendo negli ultimi anni, come Gianluca Vialli e Paolo Rossi. De Agostini ha condiviso il suo rammarico, ricordando l’ultima volta in cui era stato a Palermo per giocare un’amichevole con Schillaci, senza immaginare che sarebbe tornato per il suo funerale.
La cerimonia ha unito il dolore di tutti, dai campioni di Italia 90 a chi ha tifato per loro, tutti raccolti intorno alla bara di Totò Schillaci per dargli l’ultimo saluto.