Gds: “Palermo, fischi e risultati choc Il Barbera adesso va riconquistato”
I più freddi hanno assistito con il volto pietrificato e bagnato dalla pioggia all’ennesima disfatta stagionale, mentre i più caldi hanno intonato cori di contestazione diretti verso squadra e dirigenza, in particolare verso l’allenatore Dionisi e il direttore sportivo De Sanctis. Come riporta Alessandro Arena del Giornale di Sicilia, contro il Catanzaro è andato in scena uno dei pomeriggi più surreali della recente storia rosanero, qualcosa di mai visto dall’avvento del City Football Group.
Già dal prepartita si era percepito un clima pesante: silenzio durante il riscaldamento e solo qualche voce alla lettura delle formazioni. Poi, lo 0-1 di Biasci dopo appena tre minuti ha acceso reazioni ironiche, con applausi sarcastici da parte del pubblico, come se a segnare fosse stato il Palermo. La rete dell’1-1 di Nikolaou non ha cambiato l’atteggiamento della tifoseria: niente boato, solo indifferenza e cori contro i bersagli designati.
I fischi sono esplosi al momento delle sostituzioni, con Henry e Le Douaron contestati e Brunori, invece, applaudito, segno dell’empatia con il capitano, relegato ai margini fino a questa stagione. Il 1-2 del Catanzaro ha reso ancora più teso il finale: la squadra, andando sotto la curva Nord, è stata respinta con cori, fischi e il lancio di un fumogeno in campo, segno di una frattura totale tra tifosi e squadra.
I numeri del 2024 casalingo sono impietosi: il Palermo ha vinto appena 6 partite su 19, con una percentuale di successo del 31,5%. Nella stagione attuale, i rosanero hanno raccolto solo 2 vittorie in 8 gare interne, con 3 pareggi e altrettante sconfitte. In viale del Fante hanno vinto squadre tutt’altro che imbattibili: Salernitana e Catanzaro hanno centrato qui l’unica affermazione esterna, mentre il Cittadella, ultimo in classifica, ha ottenuto in Sicilia la sua unica vittoria degli ultimi quattro mesi.
Stridono anche i pareggi con Cosenza, Cesena e Sampdoria: prestazioni deludenti che testimoniano un calo preoccupante. Se l’unico squillo è stato il successo contro lo Spezia e la vittoria con una Reggiana incostante, la tifoseria non può accontentarsi, trasformando la disaffezione in aperta contestazione che non risparmia nessun livello societario.
A fine partita, l’unico a parlare è stato Dionisi, mentre la dirigenza riflette sulla posizione dell’allenatore e guarda già al mercato di gennaio. In campo, il silenzio regna sovrano, inevitabile dopo le troppe promesse disattese nelle settimane precedenti. Al contrario, il pubblico palermitano ha fatto sentire la sua voce, invelenito per l’ennesimo spettacolo indecoroso di un anno maledetto.