Gds: “Palermo, finalmente parla capitan Brunori. Ma domande senza risposta restano”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo e sul capitano Matteo Brunori che ha rotto il silenzio.
L’appello alla chiarezza, lanciato con insistenza negli ultimi due mesi da varie voci, con il Giornale di Sicilia in testa, ha finalmente raggiunto il suo scopo: Brunori torna a parlare dopo oltre due mesi e traccia il proprio futuro, dichiarando che intende rimanere al Palermo con l’obiettivo di portare la squadra in Serie A. Lo ha affermato tramite i canali ufficiali del Palermo, in un’intervista pubblicata a mezzanotte tra domenica e lunedì.
Tempistica alquanto insolita, soprattutto per la stampa che, per ovvie ragioni, ha difficoltà a inserire la notizia a quell’ora. Tuttavia, ciò appare meno sorprendente considerando che negli ultimi giorni gli appelli alla chiarezza erano diventati più pressanti. L’assenza del capitano all’amichevole con il Leicester, annunciata dal Palermo a un’ora dal fischio d’inizio, rendeva ancora più urgente una presa di posizione, vista la delicatezza della situazione che coinvolge non solo un giocatore qualsiasi, ma il simbolo della squadra e il secondo miglior marcatore nella storia del club: detto fatto.
Sono parole di amore, sorrisi, tante cose che non si erano viste dopo l’eliminazione dai play-off: Brunori era stato uno dei più bersagliati nel post-partita, non tanto per il verdetto del campo quanto per le dichiarazioni relative a una «piazza che ti fa sentire giocatore ma che in un attimo ti distrugge». È da lì che riparte il numero 9, sottolineando come «a Venezia mi sono espresso male: il mio intento era far passare il messaggio che ci vuole equilibrio, di non esaltarsi nel momento di gioia e non deprimersi in quello di delusione. Il Palermo andrà in Serie A, è solo questione di tempo: giocare davanti a 30 mila persone deve essere la nostra forza». L’aspetto sportivo si lega a quello umano: «Sono fiero di indossare la maglia rosanero, fare il capitano ed essere entrato nella storia di questo grande club – racconta Brunori – ho sempre rispettato questi colori e lo continuerò a fare: io e mia moglie abbiamo scelto di far nascere nostra figlia a Palermo, lo abbiamo voluto fortemente per il legame costruito con la città».
Le tempistiche dell’intervista hanno generato una pubblicazione a macchia di leopardo: qualcuno ha sfidato la notte rilanciandola subito, qualcun altro ha atteso il mattino seguente. Il Giornale di Sicilia, sul quale già ieri si poteva leggere che il capitano sarebbe tornato a parlare, ha avuto tempi inevitabilmente più lunghi (ma evidentemente si voleva che le cose andassero così). Anche la tifoseria ha avuto reazioni diverse, pur con l’intento generale di compattarsi per inseguire l’obiettivo promozione: qualcuno ha subito perdonato il capitano, qualcun altro preferisce aspettare il campo, altri ancora aspettano quelle risposte non riscontrate nel video pubblicato dal club senza contraddittorio. Gli interrogativi non mancano: cosa succederebbe ora se arrivasse la fantomatica offerta da 6 milioni di euro (o più) dalla Serie A? Perché venerdì il capitano non era negli spalti di Chesterfield insieme agli altri indisponibili a sostenere i compagni contro il Leicester? La volontà di andare via c’era e si è spenta, anche per l’assenza di offerte concrete, o non c’è mai stata? La risposta al primo quesito sarà di competenza del Palermo, chiamato a dar seguito alle dichiarazioni di Brunori togliendolo definitivamente dal mercato, gli altri probabilmente resteranno pettegolezzi irrisolti di una calda notte estiva.