L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su alcuni sospetti falsi in bilancio e sulla Tari.
Il «turismo» dei rifiuti da Bellolampo a Catania per la saturazione di Bellolampo era davvero un evento straordinario? Oppure no? Se fosse vera la seconda ipotesi, cioè che tutto sarebbe stato ampiamente prevedibile a causa della gestione della discarica e dunque imputabile a scelte aziendali, e politiche, non si potevano chiedere soldi alla Regione per sostenere il servizio ed evitare la paralisi della municipalizzata. Ballano milioni di euro intorno a questo interrogativo che compare tra le centinaia di pagine di intercettazioni dell’inchiesta sui presunti bilanci fasulli del Comune. La questione viene affrontata dai due principali protagonisti della vicenda munnizza, ovvero Giuseppe Norata, ex dirigente della Rap, non indagato e il sindaco Leoluca Orlando, finito invece sotto inchiesta per falso in atto pubblico assieme ad altri 23 tra politici e burocrati comunali.
Le registrazioni della guardia di finanza fanno emergere i loro punti di vista, il primo cittadino appare molto scettico sull’ipotesi dell’evento straordinario, sembra di sapere bene come e perché la discarica si è riempita. E quali rischi si stanno davvero correndo sui costi della Rap e il dissesto delle casse comunali. È il 7 agosto 2019, il periodo in cui decine di telefoni di esponenti dell’amministrazione erano sotto controllo. Il sindaco «informa Norata di un incontro tra Alberto Pierobon e Giusto Catania – scrivono gli inquirenti – per la vicenda del “sovracc ” (probabilmente si riferisce al sovraccarico dei costi o dell’immondizia – ndr ) della necessità che si trovi una soluzione politica per scongiurare che questo possa portare al dissesto del Comune».
Il pericolo viene così descritto dal primo cittadino: «che qualche dirigente – dice Orlando -, manda qualche nota in cui dice…eh siete in dissesto e quindi noi abbiamo fatto il deliberato di giunta come eravamo rimasti». Norata da parte sua sottolinea come il dirottamento dei rifiuti nel Catanese debba essere considerato un evento straordinario e questa circostanza non è affatto di poco conto. Come sottolineano gli investigatori del nucleo di polizia economico finanziaria che conducono le indagini, ciò permetterebbe di chiedere i maggiori costi relativi al trasferimento della munnizza alla Regione, imputata dei ritardi nella realizzazione della famosa settima vasca a Bellolampo. Evitando, particolare fondamentale, di aumentare la Tari, provvedimento altamente impopolare e politicamente disastroso visti i pessimi servizi resi dalla Rap.