L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’emergenza al cimitero dei Rotoli a Palermo.
I teloni che facevano da tetto sono volati via con il forte vento e la pioggia ha bagnato per giorni le bare ammassate in attesa di sepoltura nell’ex vivaio, uno dei primi spazi del cimitero dei Rotoli ad essere trasformato in deposito temporaneo.
Si fa per dire, visto che lì «riposano» defunti portati al camposanto da diversi mesi. Molti sono passati dai pavimenti ai ponteggi, ma la furia del maltempo non li ha comunque graziati. Morti senza pace, trascinati da un posto all’altro, mai in quello giusto e definitivo e ora pure gli acquazzoni: le imprese funebri che si erano occupate dei funerali hanno rimpacchettato con sacchi di cellophane il caro estinto, altri sono stati avvolti in teloni da giardino, quasi come i caduti di guerra con le bandiere.
Ma loro sono vittime di armi spuntate, di interventi sparati a salve, di soccorsi sempre in ritardo. L’emergenza resta, seppur mitigata dai piccoli interventi di decoro messi miracolosamente in piedi dall’assessore Toni Sala. Interventi che non arginano il disastro di anni di mancata programmazione. I depositi tornano a riempirsi, i familiari in visita protestano, i cinghiali sono ormai di casa già dalla mattina perché non hanno più paura degli umami e passeggiano tra campi e viali del cimitero. Due sono in realtà finiti nelle celle posizionate in alto, ai piedi della montagna dalla quale scendono a pascolate tra le tombe. Ma c’è ne può entrare solo un esemplare per volta e gli animali si muovono a branchi sempre più numerosi.