Gds: “Palermo. Divieti violati, più di duecento denunce. Dalla passeggiata a cavallo ai “furbetti” della spesa, ecco cosa è successo ieri”

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulle denunce verso coloro che non rispettano le disposizioni dei decreti. C’era chi andava in giro sul calesse, per una bella passeggiata a cavallo. Oppure il venditore di pane abusivo che come tutte le domeniche «normali» presidiava un angolo di strada per vendere pagnotte e sfilatini. Ma ieri non era una domenica come tutte le altre, bisognava rispettare regole severe che limitano la nostra libertà di movimento per arginare il contagio del coronavirus. Oppure i «furbetti» della spesa, quelli che dicono di essere usciti per acquistare le provviste necessarie, ma non hanno né sacchetti, né scontrino. È finito nei guai anche un corridore, ma questo sembra essere davvero un caso controverso. Fare sport all’aperto è consentito, basta rispettare la distanza di sicurezza di un metro come previsto dal decreto del presidente del consiglio dei ministri. Ma runner a parte, qualcuno pensa di potere aggirare le severe regole emanate per arginare il contagio del coronavirus. Le forze dell’ordine hanno fatto decine di denunce, solo sabato sono state controllate 2657 persone e le segnalazioni sono state 214 per inosservanza delle norme che limitano la libertà di movimenti. Trenta invece sono state deferite per altri reati, come comunica la prefettura. Ieri mattina erano in tre su un calesse che sfrecciava in una via Resuttana deserta. Una pratica anche questa molto palermitana, in teoria proibita anche in «tempi di pace», dato che il mezzo non ha assicurazione e al massimo può portare solo il conduttore. Invece in certe borgate questo uso viene quasi ostentato, per fare intendere di essere addentro all’ambiente ippico e alle corse clandestine, affari controllati quasi in regime di monopolio dalla criminalità organizzata. I tre sono stati fermati da una pattuglia di carabinieri e non hanno potuto esibire alcun valido motivo riguardo i loro spostamenti per strada. «Volevamo solo far “sgambare” il cavallo», ha detto uno di loro: tutti denunciati. C’è stata una accesa discussione tra uno sportivo che sosteneva di non avere commesso nulla di illecito e gli agenti che lo hanno fermato sul lungomare di Valdesi. «Provengo dall’arma dei carabinieri», queste le parole del runner, con tanto di pantaloncini e scarpe sportive. Lui non vuole fermarsi, perde l’equilibrio nella concitazione e cade all’indietro. Il giovane verrà poi denunciato perché secondo l’accusa si sarebbe allontanato troppo dalla sua abitazione che si trova alla Zisa. Una vicenda tutta da chiarire, dato che il decreto del presidente del consiglio non prevede un limite chilometrico ma si limita a consentire «l’attività sportiva – si legge – o motoria all’aperto, purché non in gruppo». E con una distanza minima di un metro. La denuncia nel caso in questione potrebbe riguardare solo la reazione eccessiva, e dunque illegale, del corridore nei confronti del pubblico ufficiale. Una decina le denunce eseguite dai carabinieri. Sono state fatte soprattutto nella zona della Noce, in via San Lorenzo ed a Borgo Nuovo. I passanti sono stati controllati per strada e tutti hanno detto di essere usciti da casa per andare al supermercato o al negozio di alimentari e frutta e verdura più vicino. Il problema è che nessuno aveva un sacchetto della spesa, né uno scontrino. Inoltre l’orario di apertura era già passato e la giustificazione non era dunque plausibile. Anche per loro è scattata la segnalazione alla magistratura per «inosservanza di un provvedimento emesso dalle autorità», articolo 650 del codice penale che prevede fino a 3 mesi di arresto.