Gds: “Palermo, Dionisi è più solo. Ma (per ora) non si tocca”
Nell’analisi di Alessandro Arena, pubblicata oggi sul Giornale di Sicilia, viene messa a nudo la crisi profonda che attraversa il Palermo e il suo allenatore Dionisi. La sconfitta contro il Catanzaro non solo ha certificato i limiti tattici e caratteriali della squadra, ma ha anche alimentato le crepe tra tecnico, tifosi e giocatori. La situazione è sempre più tesa e il futuro appare incerto, con una società che per ora difende Dionisi, ma con la consapevolezza che servono risultati immediati per evitare scossoni.
La sconfitta con il Catanzaro ha certificato un trend negativo che il Palermo fatica a interrompere. Dionisi, chiamato a riportare i rosa ai vertici della Serie B, si ritrova a gestire una situazione complicata, sia dal punto di vista tattico che psicologico. I numeri parlano chiaro: 5 vittorie in 17 partite sono troppo poche per una squadra costruita con ambizioni ben più alte.
Scelte tattiche e problemi di formazione
L’infortunio di Diakité e l’indisponibilità di Pierozzi hanno costretto Dionisi a varare il 4-4-2, ma la mossa non ha pagato. I terzini, punto critico della gara, hanno offerto un apporto nullo:
Lund appare in una spirale involutiva senza fine.
Nedelcearu, schierato terzino destro, ha mostrato tutti i limiti di un adattamento forzato.
La situazione è ulteriormente aggravata dalla gestione di Buttaro e Peda, due giocatori rimasti in estate ma mai realmente considerati dal tecnico, nonostante le emergenze.
Cambi tardivi e scelte discutibili
Anche le sostituzioni non hanno convinto. Con il risultato ancora fermo sull’1-1, Dionisi ha optato per cambi poco incisivi:
Baniya per Nikolaou e Gomes per Ranocchia negli ultimi 10 minuti.
L’ingresso tardivo di Verre al minuto 86, sacrificato inizialmente in favore degli esperimenti.
La mancata gestione di giocatori come Vasic, che avrebbe potuto dare qualità ed estro alla manovra.
Fiducia in bilico
La frattura con i tifosi è ormai evidente. I cori durante la partita e la mancata disponibilità dei giocatori nel post-gara con i giornalisti sono segnali preoccupanti. Dionisi, pur sostenuto dalla società per ora, è chiamato a invertire rapidamente la rotta per evitare scossoni. La sfida contro il Sassuolo, squadra più in forma del campionato, rappresenta un banco di prova durissimo.
Con 21 partite ancora da giocare, il destino del Palermo è tutto da scrivere. Tuttavia, come sottolinea Arena, la distanza dal vertice è ormai così ampia che nemmeno un miracolo sportivo potrà colmarla. Per Dionisi e la squadra, è arrivato il momento di dimostrare di essere ancora in grado di rialzarsi, perché la pazienza della piazza è ormai agli sgoccioli.