Gds: “Palermo, diecimila auto autorizzate. Anarchia Ztl”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul caos Ztl a Palermo.
Caos sulla Ztl. Sabrina Figuccia, presidente della Terza commissione e capogruppo della Lega al Consiglio comunale, lancia la bomba: «Le credenziali di accesso al sistema informatico che gestisce l’inserimento di autovetture in lista bianca per l’accesso alla Ztl sono state fornite a soggetti estranei ad Amat». Ma non si limita a questo e dà anche le cifre. «Ciò ha prodotto un numero enorme di inserimenti in lista bianca, ben 10.300 accessi. Un danno pari a circa un milione di euro che va avanti da 10 anni, come ha detto il presidente dell’Amat, Giuseppe Mistretta».
Mistretta, però, non ci sta. Smentisce e poi rilancia: «Questa cifra è totalmente sballata, assurda, una cosa folle. Figuccia mi ha messo in bocca parole che non ho mai detto. E poi, seguendo il suo ragionamento, praticamente il 100% delle macchine iscritte alla lista bianca non avrebbe titolo di stare lì dentro. È più realistico pensare al 4%». Poi precisa: «Il mancato introito della lista bianca non può essere determinato dalla moltiplicazione del numero dei suoi iscritti per il valore dell’abbonamento annuale».
Su una cosa, però, Mistretta e Figuccia convergono ed è proprio il numero di inserimenti in lista bianca – un elenco di varie categorie che beneficiano di un accredito per entrare gratuitamente nella zona a traffico limitato – e cioè 10.300. Per il consigliere comunale ed ex assessore è una cifra «enorme», per il presidente Amat «non si tratta di un numero rilevante. Magari un piccolo Comune ha accreditato troppe macchine in relazione alla sua grandezza, ma gli enti che fanno parte della lista bianca sono tanti».
Per il consigliere comunale Antonino Abbate «tra le 10.300 automobili di lista bianca ci sono le forze dell’ordine, i disabili, gli invalidi, le auto comunali e le auto delle istituzioni. Quindi il numero si abbassa drasticamente». Un vulnus, però, nei controlli c’è. Ad ammetterlo è lo stesso Mistretta: «Io presumo che qualcuno degli iscritti abbia utilizzato diverse vetture per accedere alla Ztl. Possibile siano entrati con più macchine e noi non eravamo in grado di controllare questo aspetto». L’imperfetto è d’obbligo perché il presidente fa sapere che da una settimana «gestiamo noi l’inserimento nella lista bianca, ho parlato con l’amministrazione chiedendo di riesaminare la lista. Servono criteri precisi, ma bisogna studiare il fenomeno e non creare panico. È stato alzato un polverone inaudito».