Gds: “Palermo. Di Renzo «Il rischio sono le partite ravvicinate e non le pause»”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di Maurizio Di Renzo, già preparatore atletico del club rosanero con Zenga e Lopez in panchina:
«Riguardo al posticipare la fine del campionato, mi trovo d’accordo, ma il problema più grande non è tornare a giocare dopo dieci giorni a causa di un rinvio, quanto quello di dover scendere in campo a tre giorni dall’ultima partita.
È una questione di recupero. In categorie professionistiche, con allenatori e tecnici professionisti, non ci sono difficoltà nel preparare i calciatori. Ci sono mezzi collaudati che possono ottimizzare la condizione, anche venendo meno la frequenza settimanale della gara di campionato».
«Il problema maggiore sono le partite ravvicinate. Nei club maggiori possono presentarsi più alternative e il problema non si pone, ma quando a scendere in camp sono società con organici modesti, per scelta o per possibilità economica, allora possono esserci problemi di rendimento, oltre che legati agli infortuni.
Perché gli infortuni sopraggiungono quando un calciatore è stanco o non ha una buona condizione. Dopo tre settimane senza partite, forse la gara rappresenta il mezzo tecnico più allenante. Anche perché siamo abituati a gestire calciatori che scendono in campo ogni settimana, magari cominciamo ad essere anche abituati nella gestione del calciatore che scende saltuariamente in campo ogni tre-quattro giorni.
È però difficile ottenere il massimo rendimento dalla squadra che scende in campo con questa frequenza, specialmente se non ci sono alternative valide ai giocatori che danno maggiori garanzie».