L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Salvatore Contino campione italiano di pugilato.
Lo chiamano “Totò pitbull”. Lui è Salvatore Contino, 34 anni, palermitano doc, tifosissimo rosanero, neo campione italiano di pugilato dei pesi gallo. Il titolo tricolore era vacante e Contino lo ha conquistato battendo su dieci riprese, con verdetto unanime (96-93 per tutti e tre i giudici) il marocchino naturalizzato Mohammed Obbadi nella riunione allo stadio del tennis della Borghesiana a Roma.
Dalla Boxe Amatoriale al Professionismo
“Ho finalmente realizzato il mio sogno di vincere un titolo italiano da professionista – confessa il pugile palermitano – Sono arrivato alla boxe molto tardi, trascinato da amici come Andrea Parisi del Borgo Vecchio, dove vivevo, e da mio fratello Piero. Mi sono formato alla palestra di Borgo Nuovo con il tecnico Pippo Barone, ma ho saltato del tutto le competizioni giovanili. Dieci anni fa, con la mia famiglia, abbiamo lasciato il bar di piazza Nascè e ci siamo trasferiti aprendo un bar a Roma, dove lavoro con i miei genitori e mio fratello. Qui ho ripreso la boxe alla centenaria palestra Audace in zona Colosseo, seguito dall’allenatore Gabriele Venturini. La mia vita si divide tra il lavoro al bar e la palestra.”
Un’Ascesa Rapida e Trionfale
“Sono arrivato al professionismo solo due anni fa e ho vinto tutti e nove gli incontri disputati, di cui quattro per KO. Questo titolo italiano mi inorgoglisce e ho ricevuto dai tanti amici di Palermo una infinità di complimenti e testimonianze di affetto. L’altro sogno nel cassetto è quello di poter difendere a fine anno questo alloro tricolore nella mia Palermo. Non è facile allestire l’evento, anche per ragioni economiche, ma spero tanto di riuscirci con l’aiuto di alcuni manager organizzatori.”
Momenti Chiave del Match
Due i momenti chiave del successo su Obbadi. “Nel secondo round ho subito un gancio alla mascella che mi ha atterrato, ma pochi secondi dopo ho reagito con un gancio destro e Obbadi ha subito un conteggio dall’arbitro. Poi ho controllato il match e alla settima ripresa Obbadi è stato richiamato per testa bassa. Alla fine, il giusto verdetto per un incontro che ho sempre condotto.”
Un Cuore Rosanero
“Totò pitbull” (il nomignolo per la sua tenacia e aggressività sul ring) ha un cuore che batte rosanero. “Sono supertifoso, quando il Palermo gioca dalle mie parti non manco mai allo stadio. Matteo Brunori è il mio idolo e vorrei che porti la squadra in Serie A.”