L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’emergenza covid nel comune di Palermo.
Piazza Pretoria, via Astorino, piazza Giulio Cesare. Sono gli indirizzi di uffici comunali rimasti vittima dell’infezione da Covid. Un’emergenza dietro l’altra, con le funzioni e i servizi che devono essere sospesi immediatamente per consentire la sanificazione dei locali. Tutto questo ieri è accaduto in una sola giornata. Per prima cosa è «caduto» il fronte dello Stato civile, con conseguente sgombero dell’edificio. Comprensibile il disagio per l’utenza. «Purtroppo facciamo lo slalom fra queste difficoltà quotidiane», dice l’assessore al Personale, Fabio Giambrone.
In quelle stanze, peraltro, si è acquartierato anche l’ufficio cimiteri, quello che gestisce lo spostamento delle salme e regola l’ingresso nei cimiteri comunali. Ieri l’assessore Toni Sala ha spostato il personale in una stanza del cimitero dei Rotoli. Una scelta che ha consentito agli impiegati di potere sbrigare le pratiche in una giornata nevralgica come il lunedì, attraverso il collegamento sulla rete dedicata.
«È vero – ironizza l’assessore Sala – siamo come accampati e nomadi. Ma alla fine siamo riusciti a lavorare e a risolvere tutte le pratiche che c’erano». Ovviamente, le maggiori difficoltà sono quelle incontrate dagli addetti ai lavori. Le imprese di pompe funebri, infatti, sono state costrette a cambiare indirizzo. «Così è davvero difficile lavorare – spiega Eugenio Zimmatore, consigliere nazionale della Feniof che raggruppa le aziende del settore -. Chiediamo ancora una volta al sindaco di dedicare a questo servizio un intero piano dell’edificio di piazza Giulio Cesare, oppure farci ritornare a Palazzo Barone in via Lincoln se è stato messo in sicurezza».