L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla rissa fuori dal Country club di Palermo.
La violenza e lo sport non possono stare nella stessa casa. Eppure succede che due giocatori non solo non si diano la mano alla fine della partita, ma che riescano ad avere un «contrasto» senza neppure scendere personalmente in campo l’uno contro l’altro. La brutta aggressione avvenuta fuori dal cancello del Country Club Tennis di via dell’Olimpo intorno alle 14 di domenica è solo una sconfitta, una brutta macchia sul senso di condivisione e comunità che accomuna da sempre per spirito il circolo.
È avvenuto fuori dal cancello verde, ma la frizione dopo le parole colte al volo e ritenute offensive è cominciata tra i viali e le stanze del club. Il fattaccio si è consumato lungo il marciapiede e di poco lontano dagli occhi delle telecamere del club, che hanno seguito i due solo svoltare a destra e allontanarsi. Poi, solo il buio e le sirene di carabinieri e ambulanza. Un minuto nel quale si è consumato l’impensabile: Roberto Brambille, 55 anni, che colpisce l’altro socio in testa, poi getta la racchetta spezzata in due parti nel cassonetto e va via, lasciandolo a terra stordito e sanguinante.
Alessandro Agosta, di 57 anni, è tornato indietro, ha suonato il campanello del club ed è stato soccorso. L’arma usata per l’aggressione è stata poi recuperata con i guanti di lattice, proprio come nelle fiction crime. Era sporca di sangue e spaccata. «Un pomeriggio paradossale, allucinante e ancora incomprensibile nella sua dinamica – dice Oliviero Palma, direttore del Country -. Di certo un gesto inaccettabile che verrà censurato. Decideremo come procedere».