Gds: “Palermo. Corse clandestine dei cavalli. Era a Ciaculli il velocista Ak47”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulle corse di cavalli clandestine in città.
Il suo forte non è la partenza, perché «il cavallo buono si vede a strada lunga…», recita il proverbio. E lui, Ak-47, nome in codice del fucile kalashnikov appioppato al puledro vincente domenica mattina sullo stradone di Brancaccio, proprio di rimonta era arrivato primo sotto lo striscione dell’arrivo. Tutto filmato dai tanti partecipanti alla corsa clandestina che era già costata quattro denunce appena lunedì scorso.
L’intervento dei carabinieri ha permesso ora di segnalare alla Procura anche il driver che aveva governato il cavallo e di scovare e sequestrare l’animale, tenuto in una stalla abusiva di Ciaculli. La corsa clandestina era avvenuta nella zona industriale, lungo il rettilineo fra via Ducrot e via Pecoraino, dove gli organizzatori avevano approfittato della presenza di transenne e striscioni d’arrivo per una gara ciclistica e, col passaparola, avevano fatto radunare decine di appassionati. Auto e tanti scooter per seguire da vicino la corsa, bloccando la strada come fosse cosa loro.
Uno dei video realizzati era finito su Facebook sfondando in poche ore le cinquemila visualizzazioni. Ad accorgersi di quello sfruttamento dei cavalli erano state anche associazioni animaliste che avevano deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine. Il timore, come dimostrato già in passato per competizioni simili, è che gli animali siano costretti a subire trattamenti con sostanze dopanti per migliorarne le prestazioni, oltre al rischio di incidenti e traumi per una corsa che avviene in condizioni stressanti. I cavalli al centro della carovana di scooter ed auto che, a clacson spiegati, avanzano metro dopo metro.