L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Corini che in trasferta dovrà trovare nuove “frecce”.
Sull’inversione di tendenza a livello realizzativo nelle uscite recenti parlano i numeri: 8 reti nelle ultime due partite, dopo averne fatte 30 nelle precedenti 28. È presto per dire se livelli così alti potranno essere mantenuti negli otto turni che chiuderanno la stagione, ma perché ciò avvenga serve maggiore partecipazione in zona gol di centrocampisti e difensori, soprattutto fuori casa. Già a Parma il Palermo sarà chiamato a riproporre quanto di buono sfoggiato contro il Modena, dove al di là delle cinque reti ciò che davvero ha stupito è la maturità nel coinvolgere offensivamente tutti: i rosa hanno tirato 16 volte, mai così tante dalla partita di Ascoli (17).
In quest’ultima però i gol erano stati appena due: per evitare un copione simile nelle ultime trasferte servirà non solo maggior precisione, ma anche una diversa partecipazione alla manovra offensiva di centrocampisti (inserimenti, calci piazzati, tiri da fuori) e difensori (calci piazzati). Che l’attacco funzioni lo certifica il numero di reti segnate finora fuori casa: sono 18, le stesse di Ascoli e Pisa, insieme alle quali il Palermo è uno dei migliori attacchi della Serie B alle spalle di Bari e Frosinone con 21, di Genoa e Modena con 19.
La differenza con le altre riguarda però il basso apporto dei non attaccanti: solo Segre a Brescia e Marconi a Perugia hanno timbrato il cartellino (entrambi di testa), gli altri 16 gol sono divisi tra Brunori (9), Di Mariano (3), Valente (3) e Soleri (1). Si tratta di uno scenario per certi versi paradossale, che il Palermo cerca di risolvere in vista del gran finale per aggiungere nuove frecce al proprio arco lontano dal Barbera: si tratterebbe dell’ultimo step per raggiungere i play-off e trasformare la stagione da molto buona a ottima.