L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulla brutale aggressione ai danni di una coppia gay a Palermo.
Sabato sera, tra i Quattro Canti e via dell’Università, un gruppo di ragazzini ha infierito contro due turisti omosessuali che passeggiavano mano nella mano lungo l’isola pedonale del centro storico. Stefano, 29 anni, originario di Lucca e residente a Torino, e il suo amico sono stati circondati dal brando, del quale avrebbero fatto parte anche due ragazzine. Per il 29enne una prognosi di 25 giorni a causa di una frattura al setto nasale e di diverse ecchimosi.
«Mi urlavano ti sfregio –racconta Stefano, con in volto i segni dell’aggressione -. Sono stato preso a calci e pugni per lunghissimi minuti. Ho avuto molta paura. Tanti erano intorno e nessuno è intervenuto per fermare il branco. Non pensavo che a Palermo ci fossero tanti pregiudizi nei confronti dei gay. Avevo l’idea di una città più aperta all’integrazione». Secondo Leoluca Orlando, sindaco di Palermo «l’aggressione alla coppia gay in via Maqueda rappresenta un atto vile che nulla ha a che vedere con il cambiamento culturale di una città che promuove, giorno dopo giorno, i diritti della persona. Questo episodio criminale ribadisce inoltre l’importanza e l’urgenza dell’approvazione del ddl Zan. La politica non può più perdere tempo».