L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’emergenza rifiuti a Palermo.
La Rap corre ai ripari e cerca di recuperare la raccolta in arretrato dei rifiuti. La città, messa in difficoltà dopo il ritiro della firma sugli accordi che consentivano di fare lavorare il personale oltre il normale turno di lavoro, cerca di rialzarsi. Ma non è stato facile negli ultimi due giorni festivi, quando il personale dell’azienda è ridotto del 50 per cento e occorre pure fare i conti con la cattiva abitudine dei palermitani di gettare i sacchetti anche quando dovrebbero essere tenuti in casa.
Non sarà una passeggiata nemmeno nei prossimi giorni, insomma. Come ogni residente può verificare autonomamente aprendo la porta di casa, purtroppo. Tuttavia, seguendo le direttive del tavolo tecnico col Comune istituito dal sindaco, immediatamente l’azienda ha contattato tutte le ditte private con cui ha rapporti, chiedendo la disponibilità di uomini e mezzi. Due hanno già risposto e hanno messo a disposizione camion, uomini e pale meccaniche al seguito. Probabilmente già oggi dovrebbero aggiungersene altre due a dare manforte alle squadre «ordinarie» messe in campo dalla partecipata. Inoltre sono scese in campo anche le tre ditte che hanno in essere un contratto aperto con Rap e vengono così già utilizzate.
Le disposizioni che arrivano dai vertici della società di piazzetta Cairoli sono di privilegiare – in questo momento – la rimozione di immondizia nelle aree vicine a caserme, ospedali e scuole, visto che oggi riprendono le lezioni, dopo la lunga pausa natalizia. Interventi per togliere anche gli ingombranti, ma solo laddove creino problemi di sicurezza o di ordine pubblico. «Sui singoli itinerari – spiegano dall’azienda – abbiamo fatto in modo di non rimanere indietro. O meglio, di non peggiorare la situazione, visto che qualche cosa è saltata. Stiamo tentando di mettere insieme più forze possibile per tentare di tornare a una situazione accettabile fra mercoledì e giovedì». Una disposizione di servizio, che i dirigenti hanno preso d’intesa col presidente Giuseppe Todaro, raschia il fondo del barile del personale. Braccia sottratte temporaneamente ai centri comunali di raccolta e allo spazzamento (quel poco che si riesce ancora a fare) ma che comunque saranno in condizione di compensare la mancanza dei doppi turni per il recupero di postazioni critiche. Si tratta di almeno 5 o 6 autisti e di una trentina di operai presi dai servizi considerati non necessari: lavaggio, custodia, igiene stradale.