Gds: “Palermo: chemio killer, un conto da due milioni”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma di 5 operatori sanitari finiti a giudizio.
Tre medici e le due infermiere che il 7 dicembre 2011 ebbero un ruolo nella somministrazione a Valeria Lembo di una dose di farmaci chemioterapici dieci volte superiore a quella prevista. A loro la Corte dei Conti attribuisce un danno erariale di 1 milione e 989 mila euro, «per il pregiudizio arrecato al Policlinico».
È un altro capitolo di uno dei casi di malasanità che più hanno colpito l’opinione pubblica, raccontato in anteprima dal Giornale di Sicilia. Quello della giovane trentaquattrenne, mamma di un bambino all’epoca piccolissimo, che nelle cliniche universitarie doveva essere curata, dopo la diagnosi che aveva scoperto un linfoma di Hodgkin. Invece nell’ospedale subì una iniezione rivelatasi letale.
Nella notte del 7 dicembre 2011 dovevano iniettarle 9 milligrammi di Vinblastina: gliene somministrarono 90. Valeria morì tre settimane dopo, in preda a sofferenze atroci. Il procedimento penale, non ancora concluso (vedere l’articolo accanto), è già arrivato a tre condanne definitive, per l’oncologa Laura Di Noto, il medico specializzando Alberto Bongiovanni e l’infermiera Elena Demma: il giudizio prosegue invece per il primario del reparto di Oncologia, Sergio Palmeri, che ha presentato un nuovo ricorso in Cassazione.