Gds: “Palermo. Centro storico ferito e impaurito: «Adesso basta, non si va avanti»”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul centro storico sotto attacco da parte dei vandali e dei ladri, con particolare attenzione a Via Maqueda.
Morale sotto i tacchi e una latente voglia di mollare. Gli imprenditori del centro storico restituiscono una radiografia precisa del momento e delle difficoltà che ogni giorno sono costretti ad affrontare, tra piccoli furti, amare sorprese e soldi spesi per ripristinare vetrine e serrature.
Abbiamo fatto un viaggio tra i sentimenti degli operatori commerciali, sempre più preda di malviventi sfrontati e incuranti della legge. «Siamo sempre allo stesso punto – attacca Rosalia Spinnato, presidente dell’associazione Maqueda città – le spaccate continuano, i furti continuano e l’insicurezza per le strade si taglia a fette».
Sotto attacco un presidio del territorio che non riesce a garantire fino in fondo la sicurezza e la tranquillità ad imprenditori e visitatori della città vecchia, in balia di bande giovanili e ladri, quest’ultimi protagonisti delle notti insonni di chi è titolare
di una attività commerciale in centro storico. «Non riusciamo più a chiudere occhio la notte – racconta un operatore commerciale che preferisce l’anonimato – la paura è di
essere svegliati dalla telefonata delle forze dell’ordine o di arrivare la mattina presto davanti al proprio locale e trovare la propria vetrina ridotta in tanti piccoli cocci di vetro riversi sul marciapiede e in strada».
Residenti e imprenditori negli ultimi mesi si sono mossi, raccogliendo firme e sfilando, lo scorso mese di dicembre, in una fiaccolata di protesta per cercare di accendere i riflettori sui continui episodi di violenza che sono costretti subire ma «nonostante tutto stiamo a zero – sottolinea ancora Rosalia Spinnato – abbiamo portato le nostre rimostranze al prefetto, al questore, al sindaco e all’attenzione della polizia municipale, ma è come se il problema non sussista. Come se la nostra fosse una città meravigliosa. E quando ci sentiamo dire dalle stesse forze dell’ordine abbiamo le mani legate, abbiamo detto tutto».