Gds: “Palermo, c’è solo tutto da perdere. Trappola mentale con la Vibonese”

 

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulle insidie del match di oggi che il Palermo giocherà contro la Vibonese.

In fondo queste sono le partite che nessun allenatore vorrebbe mai giocare. Partite in cui hai solo da perdere. Se vinci in casa contro l’ultima della classe – contro una squadra che ha sette punti di ritardo nei confronti della penultima ed ha probabilmente smesso di credere nella rimonta – hai fatto soltanto il tuo dovere. Nessuno ti esalterà più di tanto e si dirà, come è logico, che la debolezza degli avversari ha facilitato il tuo compito. Avversari, narrando di questa Vibonese che oggi giocherà al “Barbera”, che sono reduci da quattro sconfitte di fila, nelle quali hanno incassato tredici gol. Insomma, certe partite è perfino più difficile prepararle, tenere la squadra sul pezzo, pretendere il massimo impegno, perché è nella natura umana rilassarsi quando il risultato sembra segnato. Accade in tutte le categorie, è accaduto a grandi squadre e talvolta anche al Palermo. Però, se non vinci e perdi ancora terreno nei confronti dei primi posti in una giornata in cui dovresti recuperare qualcosa ti cade il mondo addosso. E allora possiamo parlare di trappole.

Una trappola mentale che il Palermo deve evitare provando a trovare in sé stesso la maturità per affrontare la Vibonese come se fosse il Bari. Anche perché all’andata (nella prima gara in cui Filippi provò la difesa a quattro) ci vollero un paio di errori difensivi dei calabresi e un vento di burrasca per rimontare i padroni di casa. Quella fu la prima delle due vittorie esterne stagionali dei rosa. E poi, occhio ai “cari nemici” che in genere contro il Palermo si esaltano. Davis Curiale in questa stagione con la maglia del Catanzaro ha già segnato in Coppa contro il Palermo. Francesco Golfo all’andata realizzò un eurogol ma sembra che oggi debba partire dalla panchina perché è reduce da un infortunio.

Dunque, a Silvio Baldini il compito di tenere alta la tensione all’interno del gruppo per dare un seguito a quanto di buono s’è visto a Francavilla sul piano della compattezza e delle soluzioni offensive. Ci sono sconfitte che fanno meno male per la qualità della prestazione. Diciamo che a Francavilla s’è visto qualcosa di diverso sui movimenti senza palla (l’affondo di Buttaro sul rigore) e per il ruolo di Luperini, un po’ centrocampista e un po’ “pivot ” per sfruttare gli inserimenti degli esterni. Forse è tardi per riprogrammare totalmente una squadra che era nata con presupposti tattici diversi, ma in vista dei play-off migliorare certi schemi e certe sintonie è certamente utile.

Ma a Silvio Baldini si chiede soprattutto il compito di trovare gli interpreti giusti per questo Palermo che ormai sembra tatticamente definito con questo 4-2-3-1 con Luperini centrocampista aggiunto. E la partita di Francavilla ha aperto qualche fronte di riflessione. Non ci sono dubbi che Buttaro ha dato qualcosa a destra. Accardi ha più esperienza, ha carisma e raramente ha deluso, il giovane di scuola romanista ha messo in mostra in Puglia un dinamismo prezioso in alcune circostanze. Buttaro non è entrato subito nel cuore di Baldini, che giocando con due soli difensori centrali gli ha sempre preferito gente più navigata, potrebbe tornare in gioco in questa posizione di esterno. Ieri ha provato entrambi e il ballottaggio resta aperto. Come quello tra Perrotta e Marconi. E potrebbe tornare in gioco già da oggi Jacopo Dall’Oglio, che a Francavilla ha giocato la seconda parte della gara.