L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di Nicola Cassata, primario di Pediatria all’ospedale Cervello:
«Problemi arriveranno in coincidenza con la riapertura delle scuole? Proprio così. Il virus si può prendere dappertutto ed è chiaro che in famiglia il contagio è più facile, soprattutto quando si è in presenza di un cluster. Un evento che sarebbe potuto accadere a chiunque, non solo ai più piccoli, e grazie al tracciamento è stato possibile risalire all’untore che ha trasmesso l’infezione. Ma cosa succederà se un caso del genere dovesse avere come protagonista un giovane a contatto con gli altri studenti? Si è sempre detto che i più piccoli hanno meno sintomi degli adulti e quindi potrebbero diventare contagiosi e diffondere la malattia quasi senza accorgersene. Se a ciò si aggiunge che è impensabile chiedere e pretendere da un bambino il controllo assoluto e magari di rispettare regole e precauzioni come il distanziamento sociale, è evidente che ci troveremo di fronte una situazione potenzialmente pericolosa alla riapertura delle scuole. Probabilmente ci saranno focolai locali e a volte anche alcune chiusure.
I più esposti saranno ovviamente docenti, personale scolastico e ovviamente il nucleo familiare proprio perché i bambini potrebbero trasformarsi in formidabili e asintomatici diffusori del Covid.
E poi bisognerà mettere in conto le reazioni delle famiglie che si allarmeranno se in classe un compagno del figlio sarà risultato positivo. Insomma è molto probabile che dovremo far fronte a queste nuove realtà da settembre in poi».