L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Capodanno in piazza a Palermo.
Parola d’ordine: dimenticare due anni di inferno. E quindi tornare ad abbracciarsi cantare. ballare, brindare. Tutte le città italiane grandi e piccole, si preparano al Capodanno. il primo dopo due anni di stop e Palermo ha scelto di declinarlo in scala profondamente siciliana tranne che per l’ospite atteso Francesco Gabbani che ci ha comunque tenuto a trovare una chiave sicula per la sua esibizione.
Che non sarà un semplice sortita, ma un vero e proprio concerto di un’ora e mezzo a cavallo della mezzanotte con un break di dieci minuti per il brindisi. La firma in calce a tutta la a macchina è di tre realtà imprenditoriali, nate sui palcoscenici più o meno underground e giunte ad organizzare i festival (giovani) più seguiti della città: é nata cosi un’ats composta da GoMad Concerti di Giulio Castronovese Utopia di Maurilio Cassata e Messia Billitteri e associazione Wilder di Carmelo Calati.