L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui botti di Capodanno a Palermo.
Allo scoccare della mezzanotte la città è stata illuminata a giorno dai fuochi d’artificio. Dal centro alle periferie esplosioni e giochi pirotecnici hanno scandito l’arrivo del nuovo anno, in barba all’ordinanza del sindaco che aveva proibito l’uso di botti e petardi. Come sempre, ci sono stati feriti, incendi e danni a causa dei lanci di ordigni a volte illegali e dall’alto potenziale. In ospedale sono finite quattro persone a causa di varie lesioni causate dai botti: due uomini di 45 e 39 anni e due giovani di 20 e 26 anni, che sono stati trasportati all’ospedale Civico.
Dopo le prima medicazioni al pronto soccorso, due di loro sono stati ricoverati in chirurgia plastica per trauma complesso della mano a seguito di scoppio di petardo. Gli altri sono stati dimessi dopo la medicazione. Sul fronte dell’assistenza sanitaria per via dei bagordi notturni, quattro ragazzi sono stati portati in ospedale per etilismo acuto. Sono stati tenuti in osservazione. La notte dei botti ha tenuto impegnati vigili del fuoco e forze dell’ordine a causa di diversi roghi.
A Capaci, in via Libertà, è scoppiato un incendio nel terrazzino di un’abitazione al primo piano che in quel momento era disabitata perché i proprietari erano usciti per festeggiare. Alcuni vicini di casa si sono dati da fare per arrampicarsi sul prospetto, raggiungere il balcone e domare le fiamme usando alcuni tappeti stesi ad asciugare. Tra loro i fratelli Giuseppe, Matteo e Roberto Giammona (il primo è poliziotto, il terzo vigile del fuoco). Una scena immortalata in un filmato poi diffuso sui social. Poi sul posto, sono arrivati i vigili del fuoco e i carabinieri. «Io e la mia famiglia ringraziamo i fratelli – dice il proprietario -. Hanno dimostrato grande sacrificio, dedizione al lavoro e un immenso spirito di iniziativa e volontà di aiutare il prossimo. Grandissime persone, un esempio».