Gds: “Palermo. Beffa mortale: paga e la madre resta lì”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’ennesima sventura di un cittadino sul caos riguardante i Rotoli di Palermo.
La sepoltura è pronta, nuova di zecca con una delle foto più belle di Teresa M. incastonata sul marmo bianco, c’è perfino il vaso con i fiori. Peccato, però, che la settantacinquenne deceduta ad aprile lì non ci sia mai arrivata: i familiari, dopo averla vista sostare nel purgatorio di una delle due tensostrutture beduine dei Rotoli, hanno optato alla fine per il trasferimento nel cimitero di Sant’Orsola. Ma da novembre, quando è stato firmato il contratto e saldato il conto, tutto si è bloccato e paradossalmente la signora resta ancora poggiata sui tubi di metallo.
La storia di Emanuele Di Maria è emblematica del disagio infinito che tocca ai parenti degli attuali 977 morti che là finiscono, ma appare ancora più sconcertante se si pensa che è lo stesso requiem per altri settantanove parenti del caro estinto che dopo il calvario dei depositi avevano visto una possibilità di fuga dal delirio: anche loro sono messi in attesa da mesi per traghettare sulla più felice sponda offerta dall’Ente di Santo Spirito, mentre la maggior parte non ha speranza di uscire dai depositi temporanei.
Tanto per dire: ci sono salme date marzo 2020, per capire la follia del sistema. Ai pochi fortunati che hanno quindi potuto mettere mani al portafoglio, basterebbe qualche chilometro per raggiungere la pace eterna, eppure i carri delle pompe funebri non si vedono da tempo e la partenza è congelata. Il Comune non ha saldato il conto per il trasloco, circa 30 mila euro. Spiccioli che però, stranamente, non si sono riusciti in due mesi a raggranellare. «Mia madre è morta il 4 aprile dopo una lunga malattia e tante sofferenze. Ci tenevo a darle una degna sepoltura, perché per me quella adesso sarà la sua casa – racconta Emanuele Di Maria -. Avevamo scelto la sepoltura nei campi di inumazione, che prevede subito il pagamento di 165 euro. Dopo due mesi la sua bara era ancora in deposito e così ho optato per la cremazione gratuita. Purtroppo però anche questa strada non è stata possibile e arriviamo a ottobre».