Gds: “Palermo-Avellino. La sagra degli errori. Anche Filippi sbaglia”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla gara di ieri pareggiata tra Palermo e Avellino.
Occasione persa? Visto come è arrivato il pareggio dell’Avellino sì, per lo sviluppo della partita no, perché gli irpini avevano fatto di più e anche colpito due pali fragorosi. Però, resta il fatto che il Palermo è stato raggiunto con un rigore che non c’era. Un errore clamoroso dell’arbitro Moriconi di Roma, e mai come in questo caso c’è il rimpianto di non avere il Var anche in Serie C. Con la «moviola» Moriconi non avrebbe preso un abbaglio e Plescia (palermitano…) si sarebbe beccato l’ammonizione per simulazione.
Per Plescia anche un’occasione persa, avesse ammesso di non essere stato toccato sarebbe diventato un eroe…cittadino (e non solo). Invece, ci ha fatto una pessima figura. Il rigore nasce, però, da un altro errore. Vero che Peretti non sfiora Plescia che cade collassato come se fosse stato colpito da…McGregor, ma lo stesso difensore del Palermo prima aveva commesso uno strafalcione da matita blu.
E qui entra in gioco anche Filippi con la sua gestione dei cambi. Se De Rose è andato fuori dopo 45 minuti perché era ammonito, lo stesso discorso valeva – anzi, di più, visto la bambola che gli aveva dato Kanoute nel primo tempo – per Doda, anche lui con un giallo sul groppone. Averlo tenuto in campo è stato un errore grave, perché a sinistra Kanoute e Di Gaudio hanno continuato a banchettare e ci poteva stare che Doda andasse ancora in difficoltà.