L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’incendio appiccato da alcuni tifosi durante una gara del Palermo contro l’Avellino e sull’inchiesta chiusa.
Il gruppo Ucs, acronimo di ultras curva sud, è uno dei collettivi di tifosi organizzati che seguono il Palermo al Barbera dalla curva opposta a quella che ospita solitamente la maggioranza di ultras rosanero. Staccato dai gruppi della nord (Curva nord 12, Curva nord inferiore e Ultras Palermo 1900), il gruppo a cui appartengono i tredici tifosi indagati per l’incendio a Monte Pellegrino in occasione di Palermo-Avellino degli scorsi play-off è noto per avere esposto in passato messaggi contro l’attuale proprietà del club di viale del Fante, oltre che di protesta contro le misure adottate dal governo nella fase di emergenza sanitaria, relativamente agli ingressi negli stadi.
I rapporti con la società rosanero non sono idilliaci sin dai primi mesi di vita del club, nato dalle ceneri dell’ormai fallita Us Città di Palermo. Nel mese di settembre del 2019, dopo le prime giornate di campionato in Serie D, il Palermo pubblicò sul proprio sito ufficiale un comunicato contro «ogni comportamento, manifestazione o iniziativa che vada contro il concetto più genuino di legalità» in riferimento ad alcuni episodi avvenuti proprio in curva sud, che vide protagonisti proprio il gruppo organizzato e alcuni abbonati, a cui è stata resa difficile – se non impossibile – la visione delle partite dal vivo. Per questo motivo, la società decise di aprire anche l’anello superiore della curva sud (inizialmente tenuto chiuso).
Da parte degli Ucs, in questi anni, sono stati esposti striscioni di contestazione nei confronti dell’attuale dirigenza rosanero, oltre che contro l’utilizzo del green pass per l’accesso sugli spalti. Con la riapertura degli
stadi per i tifosi in possesso della certificazione verde, invece, gli altri gruppi organizzati hanno gradualmente fatto rientro al Barbera.