L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui 9 indagati per assicurazioni falsi.
Le residenze spostate (sulla carta) a Blufi, oppure a Favignana, per sfruttare il «rischio di sinistrosità stradale» più basso. Già, perché il primo è un paesino di nemmeno 900 anime sulle Madonie, l’altra è un’isoletta delle Egadi dove di auto in circolazione, rispetto alla città, ce ne dovevano essere per logica pochissime. Ragionavano così gli assicuratori che avrebbero messo in piedi un sistema truffaldino andato avanti dal 2015 e fino al 2019, scoperto dalla guardia di finanza e che ha portato tre persone agli arresti domiciliari e altre cinque all’obbligo di dimora e misure interdittive della durata di sei mesi, con lo stop dall’esercizio della professione in campo assicurativo.
Nel conto anche quattro indagati che avrebbero intascato il reddito di cittadinanza (prevista l’immediata sospensione) direttamente o tramite componenti del loro nucleo familiare.
Ai domiciliari, nell’ambito dell’operazione Assicura facile, sono finiti Salvatore Mendola, 58 anni, residente a Ficarazzi e indicato come il capo del Sistema Mendola; il figlio, Francesco Mendola, 35 anni, e Francesco Sideli, 76 anni, originario di Gratteri e residente a Cefalù. Obbligo di dimora, invece, per Paolo Genovese, 36 anni, residente in piazza dei Tedeschi; Caterina Lucia, 34 anni, moglie di Francesco Mendola; Nicola Pedone, 43 anni, di Bagheria; Vincenzo Teresi, di 62, residente in via dello Speziale; Jonathan Varrica, 28 anni di Ficarazzi.
Nell’elenco degli indagati a piede libero Maurizio Colajanni, 53 anni, residente in via Conte Federico, che sarebbe stato il fattorino del capo.