L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla situazione all’anagrafe.
Sono i giorni della grande sofferenza. Chi deve rinnovare la carta di identità si trova in una situazione paradossale: il governo nazionale non ha rinnovato la proroga della validità del documento di riconoscimento causa pandemia, ma il Comune è intasato di richieste.
Risultato: i malcapitati cittadini rimasti con una tessera scaduta in tasca fino a oggi per essere ricevuti da un ufficio per il rinnovo devono attendere tre mesi. Un guaio enorme senza il paracadute della proroga, che consentiva di utilizzare il documento per qualsiasi necessità.
La pressione sugli uffici è dunque aumentata. Al momento sarebbero 10 mila le posizioni in attesa, secondo una stima: ottomila secondo un’altra valutazione. Pratiche arretrate, le possiamo chiamare. «Una situazione – dice Fabio Giambrone, assessore al Personale e allo Stato civile – comune a tutte le altre città italiane. Il fatto che non sia arrivato un prolungamento della validità, visto che l’emergenza c’è sino a fine anno, ci ha spiazzato».