L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma su un amarcord datato 13 maggio 2001. Il Palermo si risvegliava in Serie B. I rosa bruciarono un vantaggio di otto punti sul Messina e all’ultima giornata, a pari punti con i peloritani, si trovano secondi per effetto degli scontri diretti. Serviva un sorpasso all’ultima curva e nella sfida finale con l’Ascoli. Ci pensò Tiziano Maggiolini a portarlo a termine. Ma il suo rischiò di non bastare. Poi il Messina sbagliò un rigore nella sfida con l’Avellino e diede il via alla festa rosanero. L’ex centrocampista: «Una festa incredibile, ma quella gara non dovevo giocarla, ma nel riscaldamento si infortunò Di Donato e toccò a me scendere in campo. Il resto è stata un’apoteosi. Fu una palla giocata da Bombardini sul secondo palo, io calciai al volo sotto la curva. Una roba indescrivibile, certe cose se non ti capitano non puoi raccontarle, diversi amici da Palermo mi mandano ancora quelle foto. Ho il Palermo nel cuore, così come la gente palermitana. Ma Palermo non c’entra nulla con questa categoria prosegue Maggiolini – né come piazza, né come società. Lì poi c’è Sagramola, che è pure parte della mia storia, dato che io sono cresciuto calcisticamente nella Lodigiani».