L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su un brutto incidente stradale avvenuto nei pressi di Carini.
La lunga scia di incidenti stradali non si ferma. In città e in provincia continuano gli scontri. E si ripete, purtroppo, il consueto film: carambole che coinvolgono più macchine, feriti anche gravi, ambulanze che arrivano a sirene spiegate, soccorritori che non credono ai loro occhi. Venerdì mattina ci sono stati due morti, a Bonagia e Monreale, e nella notte della stesso giorno, davvero drammatico sotto questo punto di vista, a Carini c’è stato un maxi incidente che ha visto coinvolte ben tre auto.
Il bilancio è di undici feriti, di cui uno grave: un ventunenne è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Villa Sofia, con un trauma cranico e diverse ferite in tutto il corpo. Tra i passeggeri anche alcuni minori. L’incidente è avvenuto poco dopo le 23 in via Nazionale, a pochi passi dal Lidl di Carini, lungo la strada statale 113. Le auto coinvolte nello scontro sono una Volkswagen Polo con a bordo tre ragazzi (una diciannovenne, un sedicenne e il ventunenne rimasto gravemente ferito), una Renault Clio con all’interno un ventenne e una diciassettenne, e una Panda con sei persone a bordo: si tratta di una famiglia con un cinquantaquattrenne al volante, una donna di 43 anni, una di 31, una ragazza di 15 e due bambini di 6 e 8 anni.
Come sempre accade, sono immediatamente iniziate le indagini per stabilire le cause, con i rilievi che sono stati effettuati dai carabinieri della compagnia di Carini, arrivati sul posto assieme ai soccorritori del 118 (con quattro ambulanze) e anche con un mezzo dei vigili del fuoco. Sono stati effettuati accertamenti sui conducenti delle tre auto per verificare l’eventuale assunzione di droghe o alcol. Tutte e tre le macchine sono state sequestrate. Da una prima ricostruzione, sembra certa l’errata manovra da parte di uno dei tre conducenti delle vetture: sono al vaglio anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, e sono stati sentiti alcuni testimoni oculari.