Gds: “Palermo, altra bufera: condannato Totò Orlando”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su un’altra bufera sul comune di Palermo.

La nomina non ci fu, la condanna sì. E sul Comune si abbatte un’altra tegola. Dopo la maxi inchiesta sui presunti bilanci fasulli, adesso Palazzo delle Aquile viene scosso da una nuova grana giudiziaria. E questa volta si tratta di una condanna, sebbene di primo grado. Al presidente del Consiglio Comunale Salvatore, Totò, Orlando sono stati inflitti un anno e 6 mesi di carcere, pena sospesa, per tentata concussione.

Avrebbe cercato di fare pressioni in tutti i modi sul capo dei vigili urbani, il generale Serafino Di Peri, per sponsorizzare una promozione che alla fine però naufragò. Anche il mancato beneficiario era finito sotto processo, il dirigente del Comune Antonino Rera che però rispondeva solo di favoreggiamento. È stato assolto con una formula particolare, quella della «ritrattazione», che si applica nei confronti degli imputati di questo genere di reati che nel corso del processo cambiano le loro originarie dichiarazioni, fumose e piene di non ricordo, fornendo particolari più credibili (secondo il giudizio del tribunale) che aiutano a ricostruire i fatti.

Per Rera, difeso dagli avvocati Toto Cordaro e Monica Genovese, era stata sollecitata una pena di 2 anni, mentre per Orlando di 3 anni e mezzo. I giudici della terza sezione hanno deciso una sola condanna, più lieve rispetto alle richieste dei pm Giovanni Antoci e Claudia Bevilacqua, non superiore ai 2 anni, per una concussione solo tentata. Per questo motivo nei confronti di Orlando potrebbe non scattare la legge Severino che prevede la sospensione dalla carica in caso di condanna anche di primo grado di un esponente politico.