L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulle affissioni illegali. L’ultima trovata, che sembra essere esplosa a Napoli, è arrivata anche in città con i falsi avvisi, apparsi sui portoni di alcuni condomini, in cui compare l’intestazione «Ministero dell’Interno- Dipartimento della Pubblica Sicurezza» con i quali si preannunciano controlli nelle abitazioni. Si tratta ovviamente di un’evidente tentativo di raggiro ma molte persone preoccupate hanno segnalato il volantino, che è contraffatto alla perfezione, affisso in alcuni edifici delle strade di Palermo in cui si chiede ai non residenti di lasciare gli appartamenti per permettere fantomatiche verifiche da parte delle autorità. «Ai sensi dell’art. 650 del codice penale, si comunica quanto segue: si invitano gli eventuali non residenti di questo edificio a lasciare le abitazioni ospitanti per rientrare nel loro domicilio di residenza – si legge nel manifesto-bufala -. Le autorità svolgeranno dei controlli nei condomini e nelle abitazioni private. Si prega alla richiesta di presentare i seguenti documenti: documento di identità con foto e indirizzo di residenza, e documento di locazione/contratto di affitto. Altri documenti che comprovino la presenza in domicilio differente dal proprio di residenza per gravi motivi di necessità quali malattia, assistenza agli anziani, motivi inderogabili di lavoro che rientri nella relativa categoria Ateco». A margine anche le sanzioni previste per chi non rispettasse la finta ordinanza, ovvero una multa di 256 euro e carcere fino a tre mesi. Il Comune di Palermo ha spiegato di non cadere nel tranello escogitato dagli imbroglioni: «In alcuni condomini sono stati individuati degli avvisi come questo, che sono assolutamente falsi. Nessuna forza di polizia ha emesso provvedimenti di questo tipo». E sulla pagina Facebook della Polizia, un post mette in allerta i cittadini puntualizzando che «si tratta di un tentativo di truffa, dal momento che non è stato predisposto alcun documento di questo tipo. Si ricorda di non aprire la porta di casa a persone sconosciute e, in caso di dubbi, si invita a contattare subito i numeri di emergenza delle forze dell’ordine».