Gds: “Palermo, allarme microcriminalità. Spaccata alla Tim: è già il quarto furto”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’ennesimo furto in città ai danni di un centro Tim.
L’auto a tutta velocità che si fionda dritta verso la vetrina e la sfonda. Poi la corsa ad arraffare i telefonini che erano esposti e di nuovo a tutto gas per dileguarsi. È quello che si vede dalle registrazioni delle telecamere a circuito chiuso installate nel negozio Tim di piazza Castelnuovo, dove si è consumato l’ennesimo furto con la spaccata. Specificatamente questo esercizio commerciale è stato colpito per la quarta volta, dal 2020 ad oggi. Episodi a catena che oramai da tempo si susseguono senza soluzione di continuità anche in pieno centro città. Ladri «specializzati» in questa tecnica molto violenta che non temono di essere scoperti, o per meglio dire che sono disposti a sfidare la sorte con grandissimi rischi.
Ad essere stati portati via in quest’ultimo raid, organizzato nella notte tra giovedì e ieri poco dopo le 2, quattro telefoni cellulari di ultima generazione, del valore di circa 4 mila euro ciascuno. Si trovavano esposti nella vetrina centrale, quella per l’appunto mandata in frantumi. Ma ben più pesanti sono stati invece i danni causati ai titolari dell’attività commerciale. Si stima ben 6-7 mila euro perché nel fiondare l’auto è stato letteralmente scardinato il telaio metallico. Secondo quanto si vede sempre dalle telecamere a circuito chiuso, ad agire sarebbero stati in due a volto coperto e con un’auto rubata, una Lancia Y. Adesso i titolari sono costretti anche a fare ricorso per qualche giorno alle guardie giurate, in attesa del totale ripristino della vetrata con il telaio.
Ad indagare la polizia che sta cercando di dare un nome ed un volto alla coppia di ladri. Acquisti una serie di elementi raccolti all’interno e all’esterno del locale preso di mira nella speranza che possano tornare utili. «Siamo stati svegliati in piena notte – raccontano i titolari -, erano le 2.30 quando ci hanno detto cosa era successo. Io e mia moglie abitiamo in provincia di Agrigento, ci siamo quindi messi in viaggio per essere qui il prima possibile. Abbiamo trovato la vetrata in frantumi, il negozio è stato così preso di mira per l’ennesima volta».