L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui programmi del Comune di Palermo per Natale e Capodanno.
Natole e Capodanno con luminarie, albero e musica, come si conviene ad una città avvilita da crisi economica, pandemia, criminali-diffusa e guerra che, seppur lontana, ha età pesanti sulle famiglie e sui consumi. Una città che ha bisogno di uscire dal buio e vedere la luce, anche riflessa, in rondo al tunnel. Il Comune fa le corse pazze e prova lo scatto titanico di vestirla a testa, nonostante la cassa pianga e il bilancio si farà solo negli ultimi giorni dell’anno.
Troppo tardi per organizzarsi. E per questo, Sul modello di intesa già sperimentato in occasioni del festino, ha chiesto il supporto dei privati. Missione non solo possibile, ma riuscita a giudicare dalle anticipazioni sul programma delle imminenti festività che comincerà a dicembre per concludersi l’8 gennaio. L’Amministrazione ha riunito al tavola associazioni culturali, produttive e società partecipate per varare un calendario ricco e confortante. «Non potevamo lasciare i quartieri spogli c tristi – dice l’assessore alla Cultura, Glampiero Cannella – Intanto per soddisfare i cittadini, ma anche per mantenere una reputazione agli occhi dei turisti che sempre più numerosi scelgono di soggiornare a Palermo».