L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla questione Rotoli a Palermo.
Il degrado investe i visitatori come un pugno nello stomaco. Cronache dai Rotoli, terra di nessuno dove ladri invisibili smontano e rubano i vasetti di rame per i fiori dalle sepolture a muro, dove manca il materiale adatto per chiudere le tombe a dovere, dove si tira a campare perfino… da morti. L’emergenza ha oggi la voce di Giovanni Licari. Ieri la sorella è andata sulla tomba dello zio dopo 5 mesi dall’ultima visita e ha notato che mancavano i vasetti. È rimasta con il mazzo di fiori in mano visto che non sapeva dove sistemarli.
Il loculo a muro si trova nella parte alta del camposanto, vicino al forno crematorio e ai campi (un tempo?) frequentati anche dai cinghiali. Poi la donna è tornata giù, all’ingresso e ha chiesto spiegazioni al personale della portineria. Faccia la denuncia, è stata la risposta. «Ma sarebbe inutile – dice Licari -. Mancano le telecamere, come dovrebbero rintracciare i ladri? La situazione al cimitero è peggiorata. C’è l’assoluto degrado, bagni sporchi e infrequentabili, l’odore delle bare dai depositi è insopportabile e regna la sporcizia. Neppure i morti possono stare in santa pace». Da ciò che si legge in una nota dell’Asp 6 al Comune e alla direzione del cimitero, i defunti in questo momento non sono neppure ben sepolti.
In altre parole, scrive ora il responsabile del Dipartimento attività territoriali di prevenzione Area 3, nel corso delle estumulazione è stata segnalata da parte degli operatori della Reset l’assenza di materiale idoneo per la chiusura ermetica dei loculi prevista dalle norme sanitarie. Una «problematica seria da risolvere con assoluta urgenza», si raccomanda. «La mancanza totale di governance del cimitero si vede anche da queste cose – commenta Igor Gelarda -. Ancora una volta io chiedo le dimissioni del direttore, che non è in grado di gestirla neanche per le cose elementari».