L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su un aggressione familiare per un eredità.
Minaccia e aggredisce lo zio e il nonno per entrare in possesso di un’eredità, scatta così il codice rosso per un ventenne palermitano con l’applicazione del divieto di avvicinamento e del braccialetto elettronico. È questa l’accusa contestata dalla polizia al ragazzo nei cui confronti il gip, su richiesta della Procura, ha emesso la misura cautelare restrittiva. Il giovane, infatti, è indagato per maltrattamenti, lesioni personali aggravate e porto d’armi illegale. Il provvedimento del divieto di avvicinamento, con l’applicazione del braccialetto elettronico, che è stata emesso su richiesta del Dipartimento violenza di genere, violenza domestica e tutela delle vittime vulnerabili della Procura, è scaturito al termine delle indagini compiute dalla sezione di polizia giudiziaria «che ha fatto luce sulle condotte violente e reiterate del giovane contro i suoi familiari», si legge in una nota.
I parenti non si scelgono e per questo spesso, pur avendo lo stesso sangue, i rapporti all’interno delle famiglie non sono proprio idilliaci. Se poi di mezzo c’è pure un’eredità che fa gola a tanti, è probabile – se non matematico – che possano sorgere anche delle liti e che i legami si spezzino del tutto anche in maniera piuttosto turbolenta. Ed è proprio quello che sarebbe accaduto tra l’indagato e i «rivali» con cui non voleva spartirsi ciò che credeva di dovere possedere di diritto. Il ragazzo, man mano che i rapporti con gli altri componenti del nucleo familiare si erano fatti sempre più tesi e nervosi a causa di una serie di questioni legata a un’eredità, in più di una occasione aveva minacciato gravemente la zia e altri congiunti di quest’ultima. Oltre alle ripetute minacce di morte era seguita, una sera dello scorso ottobre, l’aggressione fisica in strada sotto l’intimidazione anche di un coltello.